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Comune di Prato

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31/03/2010 17:10
Polizia municipale L'intervento nella tarda serata di ieri

Via Filicaia, sequestrato magazzino dichiarato inagibile

L'assessore Milone: "Tutelati gli interessi anche dei membri della comunità pakistana che stavano per siglare un accordo viziato dalla mancanza di requisiti necessari per l'immobole oggetto della trattativa"

Nei giorni scorsi era stato segnalato che un immobile ubicato in via Filicaia 28/30, già oggetto di ordinanza di sgombero e inagibilità del sindaco a seguito di uno degli interventi interforze eseguito nell'ottobre del 2008, era utilizzato come laboratorio e luogo di aggregazione religiosa e culturale.

Nell'immobile, peraltro, erano stati eseguiti nel settembre scorso lavori di manutenzione straordinaria, comunicati al Comune con dichiarazione di inizio attività, distribuendo diversamente gli spazi interni e realizzando vani adibiti a servizi igienici, ma senza che ciò comportasse l'acquisizione di un nuovo permesso di agibilità, condizione indispensabile per un suo ulteriore utilizzo economico.

In pratica, l'immobile rimaneva inagibile e non occupabile per nessuna attività. La proprietà (un'immobiliare pratese) aveva, invece, affittato una parte dei locali a ditte gestite da cittadini di origine cinese, che vi avevano impiantato laboratori di confezione (Confezione YE e Confezione Elisa) ed addirittura promesso in vendita (contro il versamento di una caparra di 50mila euro) la parte rimanente ad un'associazione culturale della comunità pakistana, che intendeva sfruttare l'immobile per adibirlo a luogo di incontro e di preghiera.

Nella tarda serata di ieri, un ufficiale del Corpo di Polizia Municipale, coadiuvato da personale della squadra edilizia, è intervenuto per verificare l'eventuale presenza di persone all'interno, scoprendo che l'immobile era utilizzato per gli scopi descritti; all'interno si trovavano una ventina di extracomunitari di origine cinese che, alla vista delle divise, si sono dati alla fuga. Sul posto sono stati comunque identificati altri 8 cittadini di origine cinese, in regola col permesso di soggiorno.

L'immobile è stato sigillato e posto sotto sequestro penale preventivo, al fine di evitare l'ulteriore inottemperanza all'ordinanza sindacale di sgombero e affidato in custodia al legale rappresentante della società proprietaria, Q.S., cittadino pratese di 75 anni, che è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria per inottemperanza di ordine legittimo dell'autorità (art. 650 c.p.).

Uno dei referenti della comunità pakistana è stato convocato al Comando di piazza Macelli per approfondire la situazione, anche a tutela degli interessi dell'associazione, che si sarebbe ritrovata a sottoscrivere un contratto di acquisto di un immobile non utilizzabile. Gli uffici tecnici del Comune stanno ulteriormente valutando la situazione ed in particolare anche la regolarità della dichiarazione di inizio lavori a suo tempo notificata, che non pare rispondere agli standard urbanistici.

"Abbiamo operato anche nello stesso interesse dei membri della comunità pakistana - afferma l'assessore alla Sicurezza Aldo Milone - perché l'immobile non avrebbe potuto essere commercializzato, non avendo i necessari requisiti di agibilità previsti dai regolamenti comunali. Un altro aspetto - sottolinea Milone - è che nella stessa zona di via Filicaia il far sorgere una sorta di centro culturale adibito a moschea e luogo di culto avrebbe creato, così come già era emerso, notevoli frizioni con i cittadini residenti. In ogni caso, si sottolinea a scanso di equivoci, che l'intervento muove dalla tutela di cittadini di origine pakistana che avrebbero siglato un accordo di viziato dalla mancanza dei requisiti necessari per l'immobile oggetto della trattativa".

mc

369/10

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