Museo della Deportazione, l’affitto va all’Arci
“La volontà di sostenere il Museo della Deportazione e della Resistenza non è assolutamente in discussione, ma rispetto a quanto comunicato dal Consiglio di Amministrazione dello stesso museo una precisazione è doverosa: gli oltre 50mila euro di affitto annuo che la fondazione deve pagare non vanno al Comune bensì al Circolo Arci di Figline, presso i cui locali il museo è ospitato”. Così puntualizza l’assessore alla Cultura, Anna Beltrame. “Mantenere viva la memoria degli orrori dell’olocausto è un dovere, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni – aggiunge l’assessore –, ma è anche una necessità fare i conti con le oggettive difficoltà finanziarie dell’Amministrazione”. C’è da ricordare che la convenzione che lega il Comune al circolo Arci di Figline è stata stipulata nel 1999 e ha durata ventennale. Oltre ai 51.800 euro di canone di locazione per i locali del Museo della Deportazione, lo stesso accordo comprende anche 34mila euro annui per l’affitto dei locali della vicina scuola materna. Nell’ambito di questa convenzione, che scadrà nel 2019, sono stati considerati nel calcolo del canone di locazione le spese sostenute dalla stessa Arci per la ristrutturazione di quei locali”.
mc
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