Il Pd sul bilancio di previsione 2010: ĞManovra povera di investimenti e di scelteğ
«Il primo bilancio della giunta Cenni si caratterizza per il suo basso profilo, per l'impoverimento del livello di investimenti e la mancanza di scelte politiche sullo sviluppo urbanistico ed economico della città». Così il gruppo consiliare del Pd critica la manovra finanziaria 2010 del Comune, che il prossimo 29 aprile arriverà sui banchi del Consiglio comunale per la discussione. Stamani il Pd è intervenuto sul Piano triennale delle opere pubbliche e sul Piano delle alienazioni, che secondo gli esponenti non rispettano quanto promesso in campagna elettorale per aiutare la città ad uscire dalla crisi. «Questo dovrebbe essere il bilancio che segna la direzione della giunta e che dà l'ossatura dell'azione amministrativa anche dei prossimi anni - ha detto il capogruppo Massimo Carlesi - Invece si vece che manca del tutto una programmazione e che viene utilizzato il Piano delle alienazioni dei beni comunali per finanziare le opere pubbliche, mentre i proventi della legge 10 sugli oneri di urbanizzazione, che la precedente giunta aveva del tutto riversato sulle infrastrutture viarie per la città, per oltre il 60% vengono deviati sulla spesa corrente». In particolare gli esponenti del gruppo sottolineano che nel Piano delle opere (circa 150 milioni di euro distribuiti in tre anni) non sono state considerate alcune voci che erano state invece annunciate in campagna elettorale, come il sottopasso di via Montalese, il recupero dell'area ex Alcali e vari progetti proposti dalle Circoscrizioni. «Per la manutenzione delle scuole, per cui abbiamo ottenuto il primato nazionale negli anni scorsi, - ha proseguito Carlesi - e per gli interventi sulla rete stradale le risorse proverranno dalla vendita degli immobili comunali, quindi sono condizionati dall'effettiva vendita». Del piano delle alienazioni, approvato nell'ultima seduta del Consiglio, il Pd punta il dito in particolare sulla messa in vendita dei terreni ex Salvi Cristiani per circa 8 milioni «senza sapere la finalità dell'operazione»: «E' evidente che dietro l'operazione ci sia un grosso intervento edificatorio». Aspramente criticata anche la messa in vendita di circa 30 case del Comune utilizzate finora per l'emergenza alloggiativa delle famiglie sfrattate, senza iscrivere in bilancio misure alternative per contenere il problema. «La città ha bisogno ora che l'Amministrazione compia le sue scelte e ha bisogno di investimenti per poter ripartire - ha concluso il consigliere Enrico Giardi - Invece questa giunta ha già detto di no a 4 milioni della Regione per recuperare l'area del viale Marconi, rischia di dire di no a 30 milioni di contributo regionale per il Polo fieristico all'ex Banci e quelli europei e statali per realizzare la tramvia».
Infine il gruppo segnala anche quella che ritengono un'irregolarità formale sui tempi di pubblicazione e approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche: «Secondo la legge 109 del 1994 e secondo un decreto ministeriale del 2004, per trasparenza amministrativa l'atto avrebbe dovuto essere pubblicato per almeno 60 giorni prima di discutere il bilancio di previsione e i tempi non sono stati affatto rispettati».
cb
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