II sindaco Cenni: «Impegno unitario per risolvere l'emergenza casa a Prato»
Ha riscosso l'applauso bipartisan di maggioranza ed opposizione e anche del pubblico presente l'intervento del sindaco Roberto Cenni in Consiglio comunale per chiedere un impegno unitario da parte di tutti per aumentare il numero di alloggi popolari con cui attenuare l'emergenza casa che la città vive, soprattutto a causa della crisi economica, e per soddisfare le richieste delle centinaia di famiglie che da anni attendono in graduatoria. Cenni ha preso la parola al termine della discussione sui due question time sull'assegnazione dei 18 alloggi Epp di via di Gello, inaugurati stamani, presentati dai consiglieri Pd Enrico Giardi e Simone Mangani e da Emilio Paradiso della Lega nord. Quest'ultimo ha chiesto con quali criteri sono state effettuate le assegnazioni «considerando che la maggior parte è stata assegnata a cittadini stranieri», mentre i primi, in seguito alle critiche della Lega, hanno domandato se il Comune intenda rivedere tali criteri. L'assessore alle Politiche sociali Dante Mondanelli ha chiarito che i criteri di assegnazione sono dati dai riferimenti giuridici della legge Bossi-Fini, che consente agli immigrati regolari con almeno due anni di permanenza nel territorio italiano e con contratto di lavoro di accedere alle graduatorie, e della legge regionale, che fissa i punteggi: «Il problema nell'assegnazione delle case popolari a Prato non è un problema di etnie, ma di numeri - ha detto Mondanelli - intendiamo dire basta ai "professionisti dell'assistenzialismo", ma bisogna considerare che Prato dispone solo di 1400 alloggi, mentre Livorno, che è meno popolosa, ne ha 11.000 e Firenze 14.000». «Questa situazione genera solo una guerra tra poveri e tra chi è in difficoltà - ha concluso il sindaco - perchè i 2000 cittadini che hanno partecipato la bando di assegnazione hanno bisogno di risposte e perchè non può essere d'altra parte considerato un privilegiato chi oggi ha ricevuto l'alloggio. Una città non si giudica solo dalle proprie bellezze artistiche e dai monumenti, ma soprattutto da come gestisce queste necessità».
Emilio Paradiso, applaudito dal pubblico, formato prevalentemente da famiglie in graduatoria, ha ribadito di ritenere «moralmente inaccettabile che delle villette vengano affittate da Epp a 12 euro al mese», e ha auspicato che il termine di permanenza in Italia per gli stranieri che vogliano accedere ai contributi e all'edilizia popolare sia almeno di 5 anni.
Mangani ha replicato invece di «non ritenere accettabile che ci sia una forza politica di maggioranza che diffonde falsità tra chi è più bisognoso»: «Chi l'ha detto poi che l'edilizia popolare debba essere per forza brutta? Risponda a questo quesito la Lega nord».
cb
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