Record di visitatori per il Cristo in croce di Filippino Lippi
Successo oltre ogni aspettativa per il Cristo in croce di Filippino Lippi, che ha fatto segnare un record di visitatori al Museo di pittura murale di S.Domenico in occasione della XII Settimana della Cultura (dal 16 al 25 aprile). Durante la manifestazione, organizzata dall'assessorato alla Cultura del Comune, gli ingressi sono stati 2185, con punte di 554 e 535 nelle due domeniche di apertura straordinaria del Museo, il 18 e il 25 aprile. Un dato che brilla ancora di più se confrontato con quelli dell'anno scorso nello stesso periodo, quando i biglietti staccati furono 144 tra gratuiti e a pagamento, e con quelli relativi all'intero 2008, in cui i visitatori furono complessivamente 2348. La formula vincente è stata creata dal nuovo Filippino acquistato dal Comune a New York, "superstar" della manifestazione, dall'ingresso gratuito e dalle aperture domenicali volute dall'assessorato proprio per far riscoprire prima di tutto ai pratesi i tesori nascosti del Rinascimento della città. A rendere ancora più suggestiva la visita sono state le note del Requiem di Mozart in una stupenda esecuzione della Camerata strumentale Città di Prato, registrata in Duomo nel 2002: «Sono davvero contenta di questo risultato - commenta l'assessore alla Cultura Anna Beltrame - Grazie al dipinto di Filippino Lippi tantissimi pratesi, ma anche molti turisti, hanno avuto l’opportunità di scoprire o riscoprire i capolavori del nostro Rinascimento esposti in San Domenico. L’estate scorsa, poco dopo l’insediamento della giunta Cenni, da Parigi arrivò la notizia che erano stati oltre 170mila i visitatori al Musée de Luxembourg in occasione della mostra allestita sui Lippi, in gran parte con opere provenienti da Prato: una cifra davvero rilevante, che mi spinse a organizzare anche in occasione delle feste natalizie una campagna di promozione del museo di pittura murale, ad esempio con la suggestiva videoinstallazione su Palazzo Pretorio, a cura del Tpo. Sia a dicembre che ora, la risposta dei pratesi è stata grande, a dimostrazione di quanto sia importante valorizzare e far conoscere il patrimonio culturale della nostra città». Infatti il risultato ricalca e amplia il successo ottenuto nel Natale scorso, quando la proiezione delle immagini dei capolavori quattrocenteschi sulle mura di Palazzo Pretorio, per valorizzare e far conoscere il patrimonio artistico della città, ha fatto decuplicare (906 biglietti venduti) i visitatori del Museo di pittura murale rispetto all'anno precedente.
In attesa di un piccolo intervento di restauro, il dipinto di Filippino resterà ancora esposto in San Domenico per qualche settimana (con ingresso a pagamento). A ottobre l'assessorato ha in serbo un’altra iniziativa in cui il Crocifisso sarà protagonista.
Come è noto a riportare in terra pratese la tavola di Filippino, da 75 anni negli Usa, è stato l’intervento del Comune all’asta battuta da Christie’s a New York il 27 gennaio. Il Cristo crocefisso, raffigurato con gli occhi chiusi nell’attimo in cui cessa di soffrire, è stato riconosciuto come opera autografa dai massimi esperti del settore, come Jonathan Katz Nelson e Everett Fahy, ed è un prezioso documento della maturità di Filippino, durante la quale l’artista si avvicina al pensiero di Savonarola. E’ da considerarsi l’unico esempio arrivato ai giorni nostri in eccellente stato di conservazione della figura centrale del perduto Crocefisso e due figure in campo d’oro, commissionato da Niccolò Valori per la cappella di famiglia nella chiesa di San Procolo a Firenze. Durante la soppressione napoleonica dei conventi (1808-1810) la pala fu trasferita all’Accademia, dove si conservano tutt’ora le due tavole laterali con la Maddalena penitente e San Giovanni Battista. La parte centrale con la crocifissione fu acquisita nel 1821 dal Kaiser-Friedrich Museum di Berlino, dove è andata distrutta il 5 maggio 1945.La tavola è stata esposta al Museum of Art di Denver, al quale era stata donata nel 1955 dal magnate americano Simon Guggenheim.
cb
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