Caverni: «Qualche toppa d'asfalto non risolve il dissesto delle strade del Macrolotto 2»
«Finora il Consorzio Macrolotto 2 ha proposto unicamente di realizzare delle toppe d'asfalto per coprire qualche buca, senza alcun progetto serio e concreto per intervenire sul disastroso stato delle strade realizzate dalla lottizzazione. Al di là delle chiacchiere, quando il Macrolotto si deciderà a fare una proposta davvero risolutiva del problema, che a loro compete, il Comune sarà ben felice di dare il via libera ai lavori».
Non si è fatta attendere la risposta dell'assessore alla Mobilità e ai Lavori Pubblici, Roberto Caverni, alle recenti affermazioni del Cda del Consorzio Macrolotto 2, che rimandano all'Amministrazione comunale la responsabilità dello stato delle vie dell'area. Attualmente è in corso un accertamento tecnico preventivo sull'esecuzione dell'opera chiesto dal Macrolotto al Tribunale di Prato coinvolgendo la ditta esecutrice dei lavori, commissionati dal Macrolotto nel 2000, e il Comune.
L'assessorato, con il supporto tecnico dell'Ufficio Legale e degli Uffici Opere pubbliche, chiarisce però di aver chiesto da tempo il ripristino del manto stradale, e non interventi palliativi di manutenzione, in quanto ritiene che gli avvallamenti e i dissesti verificatisi in molteplici punti delle arterie stradali siano dovuti all'esecuzione non a regola d'arte. Per questo l'Amministrazione continua a ritenere inadempiente il Macrolotto nei confronti dell'obbligazione sottoscritta col Comune.
A preoccupare è soprattutto l'aspetto della sicurezza stradale, che secondo i tecnici e l'assessore Caverni non può essere compromessa da ulteriori carichi di traffico: «Il cattivo stato delle strade è tale che non si può pensare di aggirare il problema rattoppando qua e là le strade, magari scaricando i costi sulle casse comunali - prosegue Caverni - E' soprattutto una questione di sicurezza nella viabilità ed incolumità di automobilisti ed autotrasportatori che non può essere sottovalutata e per cui il Comune è chiamato a prendere provvedimenti: la pessima condizione delle arterie viarie non può infatti sopportare ulteriori aggravi di traffico derivanti da nuovi insediamenti produttivi e commerciali».
cb
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