salta la barra


Comune di Prato

 indietro
05/05/2010 19:33
Economia Oggi il Consiglio comunale straordianario sui provvedimenti a sostegno di imprese e famiglie

Impegno comune delle istituzioni per uscire dalla crisi e rilanciare l'economia a Prato

Domani il primo incontro del gruppo regionale di lavoro sul "caso Prato". Il sindaco Cenni punta a fare di Prato un punto di riferimento per la moda unendo il distretto manifatturiero pratese a quello del pronto moda cinese

A Prato nel 2009 sono stati siglati 53 accordi di ricorso alla Cassa integrazione guadagni per 1.712 lavoratori e in questo primo scorcio di 2010 siamo arrivati a 13 accordi per 410 addetti. L'anno scorso nelle liste di mobilità sono stati iscritti 2.522 dipendenti e nei primi 4 mesi di quest'anno hanno già raggiunto quota 859. Sono i numeri della crisi economica a Prato, analizzati oggi pomeriggio nel Consiglio comunale straordinario dedicato all'economia e ai provvedimenti a sostegno delle famiglie, delle imprese e di chi è senza reddito. Oltre alle categorie economiche sono intervenuti i neo-assessori regionali Gianfranco Simoncini alle Attività produttive e Salvatore Allocca al Welfare e Politiche per la casa e i consiglieri regionali Fabrizio Mattei del Pd e Alberto Magnolfi del Pdl. Come ha affermato il sindaco Roberto Cenni, sono diversi i progetti su cui l'Amministrazione comunale punta per uscire dalla crisi e rilanciare l'economia, dall'allungamento della filiera produttiva che unisca il "tradizionale" distretto manifatturiero pratese a quello cinese delle confezioni, all'offerta turistica soprattutto con l'investimento sulla città etrusca di Gonfienti e con lo sviluppo del settore agroalimentare recuperando la fattoria medicea delle Cascine di Tavola, fino al progetto di un distretto a basso impatto ecologico che rigeneri il cardato e che sfrutti le energie rinnovabili: «Dal 2000 su Prato gravano da una parte la crisi del tessile e dall'altra un forte flusso migratorio - ha detto il sindaco - Il nostro compito è cercare dei percorsi condivisi e comuni per portare la città fuori da questa situazione e per non far pagare alle categorie più deboli il peso sociale dell'immigrazione. La nostra scommessa più grande sarà fare di Prato un distretto della moda mondiale unendo i due distretti che ora sono paralleli, realizzando un prodotto sicuramente diverso da quello che oggi fanno i cinesi e non puntando solo sul prezzo».

L'assessore Simoncini ha annunciato che domani si riunirà per la prima volta un gruppo di lavoro dedicato unicamente al "caso Prato", in cui siederanno vari assessori in ragione delle loro deleghe, per studiare le varie problematicità della città e i provvedimenti possibili. «I primi risultati saranno poi sottoposti all'attenzione dei sindaci della territorio pratese e alla Provincia. Il nostro intento è creare una sinergia comune, coinvolgendo non solo la parte pubblica, ma anche gli attori economici e sociali, per poi confrontarci con il Governo». Un primo incontro sulla situazione toscana è previsto per domani con il sottosegretario al Lavoro Pasquale Viespoli. Infatti anche nel resto della regione i dati sull'occupazione non sono più confortanti: il ricorso alla Cig nel 2009 rispetto al 2008 sarebbe aumentato del 300% con 21.000 cassintegrati, mentre le liste di mobilità si sono ingrossate del 28%. Come ha detto l'assessore regionale Allocca, la Regione ha risposto attivando una serie di contromisure e ammortizzatori sociali, come l'estensione della Cig in deroga a tutti i settori e a categorie di lavoratori prima escluse come quella degli apprendisti, come il contributo di 1.650 euro annui per chi non ha diritto alla Cig o per chi ne ha diritto ma deve pagare il mutuo per la prima casa e si trova in difficoltà, oltre al sostegno delle famiglie nel pagamento delle bollette, all'accesso al microcredito familiare tramite Fidi Toscana e al credito delle imprese in un momento in cui le banche hanno invece "chiuso i rubinetti". Guardando però al futuro e non solo al presente e alla crisi attuale, le istituzioni riunite sono state d'accordo nella necessità di attuare politiche coordinate ed interventi mirati per rilanciare l'economia, soprattutto dando uno sguardo a quello che ora  sta avvenendo al di là dei nostri confini in Grecia, in Portogallo e in Irlanda.(cb)

cb

537/10

Condividi su: Condividi su Facebook Condividi su Google Bookmarks Condividi su Twitter
 indietro  inizio pagina