Donne straniere e aborto, l'intervento dell'assessore Pieri
L’assessore alle Pari Opportunità, Rita Pieri, è d'accordo con quanto sostenuto da Giorgio Silli, assessore all’Immigrazione, in merito all’ “uso” che le donne straniere fanno dell’aborto.
"L’alto numero di aborti praticati in città, superiore alla media regionale e nazionale, molti dei quali su donne straniere - afferma Pieri - mostra quanto ancora ci sia da fare per determinare un comportamento di maternità e paternità consapevole nelle fasce che, per ragioni socio-economiche, sono le più disagiate".
"Già prima di ricoprire questo incarico – dice l’assessore - avevo evidenziato questo problema nelle sedi istituzionali e nelle commissioni cittadine. Ancor più lo faccio adesso che ricopro un ruolo che deve tutelare le persone nel raggiungimento di tutte le loro opportunità senza precluderne alcuna".
Pieri in questi mesi ha ricevuto numerose donne migranti - alcune rappresentano le punte culturalmente più avanzate all’interno delle varie etnie - e proprie da queste è stata evidenziata la necessità di una educazione e preparazione sul tema della contraccezione.
"E’ necessario - sostiene l'assessore - accompagnare queste donne a spiccare un salto culturale obbligatorio attraverso vari interventi: azioni e campagne di informazione, sviluppo di punti d’ascolto e delle attività presso i consultori che a tutt’oggi hanno la necessità di un ulteriore sviluppo nella tutela delle decisioni responsabili delle donne che vivono nella nostra città. Dalla applicazione della legge 194 sono trascorsi molti anni, ma ancora non la si applica nella sua interezza che nasce per tutelare le donne nelle loro decisioni, ma obbliga alla conoscenza di tutte le opportunità, ricorrendo cosi all’interruzione volontaria della gravidanza come estremo rimedio E’ nostro compito favorire nelle donne straniere un atteggiamento maturo e responsabile nei confronti della vita e a garanzia del loro diritto alla salute, con una particolare attenzione alle cosiddette “recidive”, e quindi all’uso che viene fatto dell’aborto come contraccettivo. Un diritto, quello della vita, che rischia di venire pregiudicato dall’ignoranza degli strumenti a disposizione e che dà origine a pesanti discriminazioni e a una scarsa autostima che si proietta sulle donne".
Pieri conclude affermando che il convegno nazionale che l'assessore Silli sta preparando per settembre sia il giusto modo per affrontare la questione.
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gs
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