Prato, una cittą "promossa" dai genitori italiani e stranieri della scuola media Mazzei
Il 52% dei genitori stranieri sogna per i propri figli un futuro da avvocato, da commercialista o da dottore e il 69% intende vivere e lavorare stabilmente a Prato per la qualità dei servizi che offre. E' quanto emerge dall'indagine sulla scuola e la città viste dai genitori degli alunni della scuola media Ser Lapo Mazzei di Prato. I risultati dell'iniziativa, promossa dall'istituto comprensivo Marco Polo in collaborazione con gli assessorati comunali alla Pubblica istruzione e alle Politiche per l'integrazione, sono stati illustrati stamani dagli assessori Rita Pieri (Istruzione) e Giorgio Silli (Integrazione), dal preside Luigi Imperatrice, dal vicepreside per la scuola media Andrea Nuti e dalla vicepreside per l'elementare Roberta Mimi.
Il campione è formato da 154 famiglie che hanno risposto anonimamente al questionario (predisposto dal prof. Andrea Nuti e dai professori Sauro Coppini e Lilia Quarantotto con l’elaborazione della prof.ssa Antonietta Scarano) di 41 anni di età media, per il 53% italiani e per il 47% stranieri. Il 42,5% possiede la licenza media, il 34,5% il diploma, il 13% nessun titolo e il 10% la laurea. L’istituto comprensivo Marco Polo è un punto di osservazione privilegiato, perché raccoglie il maggior numero di etnie diverse nell’ambito scolastico cittadino. L’obiettivo è conoscere le famiglie degli alunni e le loro opinioni sulla scuola, l’istruzione e la città: «I risultati dell’indagine ci confermano che l’Amministrazione comunale ha imboccato la strada giusta in fatto di integrazione, che ormai non è più solo una scelta politica, ma un’inderogabile responsabilità di governo – ha affermato l’assessore Silli – La scuola è un importantissimo strumento di integrazione per colmare le distanze culturali tra le diverse etnie e ci conforta che una così grande fetta di genitori stranieri ami questa città». «Il nostro intento era capire come le famiglie fossero coinvolte nella scuola – ha commentato l’assessore Pieri – Per raggiungere la vera integrazione c’è bisogno di particolare attenzione e di progetti mirati: in questo gli insegnanti hanno un ruolo di primo piano, così come il Comune con i mediatori linguistici e culturali, ma è necessario anche l’intervento al nostro fianco del Governo».
E’ intenzione dell’istituto Marco Polo allargare il raggio del sondaggio estendendolo oltre la media Mazzei alle altre scuole del plesso e in seguito a tutto il territorio pratese: «Bisogna saper gestire la diversità ed utilizzarla al meglio per il miglioramento della città – ha aggiunto il preside Imperatrice – In questo senso il Comune sta lavorando bene e sta perseguendo la strada giusta». Per quanto riguarda i risultati,
La scuola risulta un servizio valutato positivamente: complessivamente, nel confronto con gli altri servizi pubblici della città (sanità, servizi sociali, trasporti, strutture sportive), è risultata il servizio valutato più positivamente: è è da sottolineare che il giudizio migliore è stato espresso dai genitori italiani. Evidentemente le scuole cosiddette dell’integrazione, come la “Ser Lapo Mazzei”, per chi le vive “dal di dentro”, sono un buon servizio pubblico. Inoltre la scuola risulta essere una priorità: tra gli aspetti della vita famigliare e sociale più importanti, la scuola viene subito dopo “bisogni primari”, l’abitazione e il lavoro, ma prima del bisogno di sicurezza e di altri servizi pubblici
La scuola e l’istruzione fanno parte integrante del futuro: il 52% degli stranieri e il 60% degli italiani desidera che il proprio figlio consegua una laurea e circa il 30% desidera che consegua un diploma.
Quanto all’integrazione, le seconde generazioni, sia italiane che straniere, sono decisamente “più avanti” nel percorso verso l’integrazione. I dati lasciano bene intravedere che ciò che oggi sembra un problema, in futuro potrà evolvere in maniera diversa: tutti i genitori, italiani e non italiani, percepiscono che, rispetto a loro, i propri figli hanno più amici di diversa nazionalità, frequentano di più luoghi frequentati da persone di diversa nazionalità. I genitori non italiani, poi, attestano che la conoscenza della lingua italiana, strumento imprescindibile di integrazione, è decisamente più avanzata nei propri figli .
Altra cosa da notare è che più è elevato il grado di istruzione, più è accettata l’integrazione con gli stranieri.
Infine la valutazione dei servizi che la città di Prato offre è positiva, in tutti gli ambiti oltre la sufficienza . Dall’indagine, tuttavia, non emerge una città idealizzata. Gli intervistati individuano concretamente problemi reali e preoccupanti: il disagio che crea la crisi economica in corso e i problemi occupazionali che ne derivano; i problemi di varia natura legati all’immigrazione; il problema della criminalità e dunque della sicurezza dei cittadini . Per questi si auspicano interventi immediati, ma il più sentito, quello relativo alla sicurezza, viene giudicato per lo più “risolvibile con provvedimenti adeguati”. (cb)
cb
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