"Scuola dell'infanzia, riconosciuta la particolarissima situazione di Prato"
Sono nove per il prossimo anno scolastico le sezioni di scuola dell’infanzia che saranno finanziate dalla Regione Toscana nel Comune di Prato, due in più rispetto all’anno appena concluso.
L’assessore all’Istruzione Pubblica, Rita Pieri, ringrazia la Regione e si dice soddisfatta perché "è stata riconosciuta la situazione particolarissima della nostra città dove si è registrato un aumento della popolazione scolastica per la fascia 3/6 anni del 10 per cento, motivo per il quale erano indispensabili sezioni in più, che perciò erano state richieste dall’Amministrazione in sede di programmazione della rete scolastica".
Il Comune, seppure con grande sforzo, manterrà le 28 sezioni di scuola comunale, delle quali una già con finanziamento regionale dallo scorso anno scolastico.
Così le sette sezioni con finanziamento regionale che proseguiranno l’attività per l’anno scolastico 2010-2011 sono nei seguenti plessi:
Scuola dell’Infanzia statale Badie
Scuola dell’Infanzia statale Toti
Scuola dell’Infanzia statale Collodi
Scuola dell’Infanzia statale Mascagni
Scuola dell’Infanzia comunale Borgosanpaolo
Scuola dell’Infanzia Tobbiana (2 sezioni)
Le due nuove sezioni saranno aperte nei plessi scolastici Primo Levi (Cafaggio) e secondo circolo (Mezzana).
Tenuto conto della possibile capienza di ogni sezione di scuola infanzia circa ulteriori 250 bambini presenti nelle liste d’attesa troveranno una sistemazione e con ogni probabilità, considerate le eventuali rinunce e i trasferimenti, dopo il mese di settembre si arriverà alla consueta percentuale di copertura del servizio.
“L’importante risultato di questo contenimento della lista d’attesa – afferma l’assessore Pieri – non mi esime dal perseguire il traguardo della generalizzazione della scuola dell’infanzia, come diritto di tutti i bambini e le bambine e delle loro famiglie a usufruire di questa importante occasione educativa che, benché inserita nel sistema dell’istruzione, non si configura come scuola dell’obbligo. In ogni caso – prosegue l’assessore - mi riserverò di verificare quanti dei bambini in lista d’attesa abbiano presentato domanda anche alle scuole dell’infanzia paritarie private, per dare il dato definitivo e reale di quanti bambini in città hanno un posto alla scuola dell’infanzia attraverso i tre canali ai quali mi riferisco, senza alcun discrimine di valore: scuola statale, scuola comunale, scuola paritaria privata”
mc
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