Quasi 3000 persone in piazza Duomo per "De Andrč canta De Andrč"
Una piazza emozionata e partecipe ha seguito ieri sera (lunedì 19 luglio) il concerto di Cristiano De Andrè “De André canta De André”, rilettura del canzoniere del padre in un omaggio unico e personalissimo. Quasi 3000 persone hanno gremito ieri piazza Duomo, facendo registrare il tutto esaurito per lo spettacolo inserito all'interno della Pratestate 2010, organizzata dall'assessorato alla Cultura del Comune: un pubblico eterogeneo, composto sia da giovani che da meno giovani che da sempre amano le canzoni del grande Faber. Il repertorio più amato di Fabrizio è stato magistralmente interpretato da Cristiano André, polistrumentista e compositore dalla grande personalità artistica, che ha offerto due ore e mezza di spettacolo all'insegna dell'emozione. Dopo i tanti bis chiesti a gran voce dal pubblico, il sipario è calato con la standing ovation per "La canzone dell'amore perduto". Il concerto è stato uno dei tre eventi clou della Pratestate 2010, tutti "sold out" al botteghino, insieme a Giovanni Allevi (1300 spettatori) e John Malkovich in "The infernal comedy" (con 1500 spettatori, molti di più che nelle due precenti tappe dello spettacolo dell'attore americano a Spoleto e Ravello). De Andrè ha superato le aspettative sfiorando il traguardo delle 3000 presenze, complice anche il prezzo popolare scelto per il biglietto (12 euro) proprio per creare un evento alla portata di tutti: «E' stata una serata stupenda, non solo per la grande partecipazione, ma anche per il coinvolgimento del pubblico - commenta l'assessore alla Cultura Anna Beltrame - Per chi come me è cresciuto a "pane e De Andrè", è stato davvero bello vedere tantissimi pratesi, giovanissimi compresi, cantare le canzoni di Fabrizio, a cui hanno aggiunto ancora qualcosa l'interpretazione di Cristiano e la sua anima rock. E' stata poi una festa anche vedere piazza Duomo così gremita e così partecipe».
Cristiano de Andrè, applauditissimo, ha ripercorso molti dei brani dello straordinario repertorio del padre, dalle conosciutissime "Bocca di rosa" a "Un giudice", a "La canzone di Marinella" e "Il pescatore" e alle interpretazioni davvero suggestive di brani come "Amico fragile", " Quello che non ho", "Dormono sulla collina" e "Don Raffaè".
cb
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