A 600 anni dalla morte Prato celebra Francesco Datini
Nell'ambito delle celebrazioni per l'anniversario della morte di Francesco Datini, martedì prossimo 17 agosto l'Amministrazione comunale, la Casa Pia dei Ceppi e le altre istituzioni cittadine del Comitato organizzatore degli eventi ricorderanno con una cerimonia la morte del celebre mercante, avvenuta appunto 600 anni fa, il 16 Agosto 1410. Tradizionalmente la Messa di suffragio viene celebrata il giorno 17 perchè in questa data si svolse il funerale di Datini.
Alle 9.15 in piazza del Comune sarà deposta una corona d'alloro al monumento a Datini, recentemente restaurato proprio in occasione del sesto centenario. Parteciperanno anche i valletti comunali presenti in città. Alle 10 nella chiesa di San Francesco sarà celebrata una Messa di suffragio, organizzata come ogni anno dalla Casa Pia dei Ceppi. Sarà presente l'assessore alle Finanze Adriano Ballerini in rappresentanza della giunta comunale.
In punto di morte il mercante dispose l'istituzione del "Ceppo
dei poveri di Francesco di Marco", l'odierna Casa Pia dei Ceppi, a
cui lasciò tutti i suoi beni, valutati oltre 100.000
fiorini d'oro, una vera fortuna per l'epoca. L'istituzione
sorreggerà per secoli la città con l'enorme capitale.
Infatti intelligenza e spregiudicatezza hanno reso Francesco di
Marco Datini il simbolo dell'intraprendenza pratese, ma in lui
l'audacia e il valore nel condurre gli affari si unirono a
grandi doti di benefattore, facendone uno straordinario esempio di
mercante del primo rinascimento. Fra le numerose istituzioni
religiose alle quali offrì il proprio supporto, vi furono i
frati di San Francesco, per i quali sostenne le spese dei restauri
e della decorazione interna della chiesa. Morto senza eredi maschi,
Datini lasciò 1000 fiorini per la realizzazione a Firenze di
un edificio dove accogliere i “gettatelli”,
cioè i bambini che le famiglie non erano in grado di
sostenere e che venivano abbandonati alla pubblica pietà.
Quell’edificio fu il primo nucleo dell’odierno Ospedale
degli Innocenti.
Il suo fondo documentario, custodito all'Archivio di Stato,
contiene 1193 pezzi, dal 1361 al 1411, con un imponente carteggio
di circa 150.000 lettere. Si tratta di una testimonianza unica a
livello mondiale dell'attività mercantile, industriale
e bancaria della seconda metà del Trecento. Molto
importanti anche le lettere a lui indirizzate dalla moglie
Margherita, circa 250, in quanto costituiscono una delle
più rare testimonianze di scrittura femminile medievale e di
una parabola di vita, di sentimenti, di relazioni e di vita
familiare dell'epoca. Le missive saranno appunto al centro
della prossima iniziativa delle celebrazioni dell'anno
datiniano, prevista per venerdì 3 settembre al Castello
dell'Imperatore: "
Margherita e Francesco. Nelle lettere le voci della
storia", recital con Pamela Villoresi e Marcello Bartoli,
che racconterà uno spaccato di vita domestica del
tardo-medioevo.
cb
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