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Comune di Prato

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13/08/2010 13:55
Immigrazione Stamani 30 bambini del progetto "Lingua in gioco" del Comune hanno ammirato le sale del Palazzo

Integrazione, una visita guidata in Comune per conoscere la storia di Prato

L'assessore Silli: «Fondamentale imparare l'italiano, ma anche educazione civica e cittadinanza attiva»

Tutti a scuola in Palazzo comunale: circa trenta bambini provenienti da varie parti del mondo e residenti a Prato sono stati accompagnati stamani in una visita guidata in Comune  ascoltando la storia della città e ammirando le stanze del suo palazzo più importante, dal Bacchino dell'ingresso, al Salone consiliare e alla Saletta matrimoni. L'iniziativa fa parte del corso “Lingua in gioco”,  che si svolge nel mese di agosto come azione iniziale del progetto “Living”, di cui il Comune di Prato è promotore e capofila. Il progetto è finanziato dal Ministero dell’Interno attraverso i Fondi Europei per l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi e prevede una serie di iniziative, tra le quali campi estivi per bambini, corsi di lingua italiana per adulti ed altre attività bambini italiani e stranieri. “Lingua in gioco” è un corso di lingua che ha sede presso la scuola d’infanzia dell’Istituto comprensivo Marco Polo, ma che prevede appunto anche visite nei luoghi principali della città, come quella di stamattina in Palazzo comunale. Il corso è gestito da Pane & Rose, uno dei partner del progetto insieme ad altre realtà del territorio. Prevede l’insegnamento della lingua italiana ai bambini di origine straniera attraverso l’utilizzo del gioco e con l’attenzione non soltanto ad obiettivi linguistici, ma anche ad elementi di cittadinanza attiva, socializzazione e orientamento al territorio. “Il finanziamento di questo progetto da parte del Ministero – afferma l’assessore all’Integrazione Giorgio Silli- evidenzia il ruolo di Prato come laboratorio nazionale di integrazione. L’Amministrazione ha le idee chiare su ciò che è necessario portare avanti e lo sta dimostrando. I bambini – conclude- sono i cittadini del futuro, ed è per questo che risulta fondamentale una formazione che passi per l’apprendimento linguistico, ma che includa anche la cittadinanza attiva e l’educazione civica”. 

cb

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