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Comune di Prato

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19/10/2010 12:53
Energia Giovedì in Consiglio comunale la presentazione della nuova disciplina dettata dall'allegato D6 al Regolamento edilizio

Procedure più semplici per gli impianti fotovoltaici su edifici e aziende

Per installazioni domestiche fino a 5KW e aziendali fino a 200 basterà una comunicazione

Sarà presentato giovedì in Consiglio comunale l'allegato D6 al Regolamento edilizio, ovvero la disciplina degli interventi per la realizzazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico - solare - termico - eolico) sul territorio. Il nuovo strumento normativo è frutto della sinergia tra gli assessorati all'Urbanistica e all'Energia del Comune, in collaborazione con gli Uffici Ambiente ed Edilizia, con gli Ordini professionali, la Commissione consiliare Ambiente e territorio e la consulenza dell'Energy manager del Comune Vittorio Bardazzi. Gli obiettivi dell'allegato sono stati illustrati stamani dagli assessori Gianni Cenni all'Urbanistica e Filippo Bernocchi alle Politiche per il risparmio energetico, dal presidente della Commissione consiliare 4 Emanuele Berselli, da Vittorio Bardazzi e dal responsanbile dello Staff Servizi tecnici Riccardo Pecorario, che ha coordinato il gruppo di lavoro. La volontà alla base dell'iniziativa è diffondere gli impianti di energie rinnovabili sia nel settore pubblico che in quello privato, dettando una precisa disciplina di cosa si può fare e come. In sostanza "un manuale d'uso" per i cittadini che vorranno fare questa scelta e che conosceranno in maniera chiara gli adempimenti richiesti: «Negli ultimi anni è nato un forte interesse da parte di famiglie ed aziende per il risparmio energetico, visti anche gli incentivi statali - ha detto l'assessore Gianni Cenni - Proprio per dare un chiaro orientamento alla materia abbiamo deciso di disciplinarla, con l'obiettivo di diffondere il più possibile gli impianti».  La scelta si inserisce poi nel più ampio quadro del Piano energetico comunale (Pec), che darà risposte più complete sulle potenzialità produttive del Comune di Prato, sui consumi e sulle strategie da adottare per il risparmio: «Questo è il primo atto con cui il Comune promuove l'implementazione delle energie rinnovabili, nell'ambito di una visione più ampia e strategica, guardando all'obiettivo posto dall'Unione Europea del 20% di energia proveniente da fonti rinnovabili entro il 2020 - ha aggiunto l'assessore Bernocchi - La disciplina degli interventi va vista quindi nell'ottica dell'inserimento nel Pec, in cui svilupperemo e approfondiremo le tematiche del risparmio energetico».

Le famiglie avranno la possibilità di risparmiare sulla bolletta energetica, ma anche di guadagnare, attraverso il progetto Conto Energia gestito dal Gestore dei Servizi Energetici (Gse), riutilizzando i tetti dei capannoni, i piazzali e le aree sottoutilizzate con impianti di medie dimensioni, cioè fino a 200KW. In pratica l'energia in eccesso rispetto al fabbisogno prodotta dagli impianti viene rivenduta al Gse ed introdotta in rete. Si potrà poi accedere agli incentivi statali (presentando la domanda al Gse dopo l'installazione dei pannelli) a seconda dei KW installati, con un incremento del 5% per gli impianti che si trovino in aree industriali, commerciali, cave esaurite, aree di pertinenza di discariche o di siti contaminati ad esempio da amianto, materiale ancora molto presente a Prato in varie strutture e coperture. Il premio aggiuntivo per gli impianti in regime di scambio  realizzati sugli edifici e che riducano di almeno il 10% l’indice di prestazione energetica dell’edificio (da dimostrare con una certificazione energetica), può raggiungere il 30% della tariffa incentivante.

Il principale effetto del Regolamento del fotovoltaico sarà la semplificazione delle procedure per l'installazione: per impianti domestici non oltre i 5 Kw (un "normale" impianto è da 3 KW) e per quelli su aziende in aderenza alla copertura, anche totale, del tetto (fino a 200 KW) basterà una comunicazione libera  all'Ufficio concessioni edilizie del Comune. Lo stesso discorso non vale per gli edifici del centro storico o di rilevante valore e pregio culturale e paesaggistico o di matrice rurale nelle aree agricole, per cui invece è richiesta la Dia, essendo necessari i nullaosta della Soprintendenza ai Beni culturali e di altri enti prima di approvare l'intervento: «La nuova disciplina avrà anche l'effetto positivo di creare un importante volano economico per l'area - ha commentato Berselli, - e permetterà di dare in modo semplice un valore aggiunto al proprio immobile, oltre a risparmiare soldi ed energia». «Regolamentiamo la materia non per limitare, ma per dare certezza ai cittadini - ha concluso l'energy manager Bardazzi - La certezza negli adempimenti e nelle procedure è essa stessa un incentivo: pochi Comuni in Italia hanno deciso di dotarsi di uno strumento simile».

cb

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