Malaparte, Soffici e la Fanciulla
Nelle vicende culturali capita spesso che, iniziando a dipanare un filo, si finisca per disegnare percorsi non del tutto scontati o per incrociare traiettorie impreviste. Accade, per esempio, che fra i tanti documenti malapartiani in mostra da venerdì al Museo del Tessuto, ci sia anche il contratto con il quale nel 1954 il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino affidava allo scrittore la regia (per la somma di 800mila lire) di un allestimento de “La Fanciulla del West” di Giacomo Puccini. Per quell'incarico, Curzio Malaparte coinvolse l'amico Ardengo Soffici a cimentarsi, dallo studio di Poggio a Caiano, in un campo per lui nuovo: il disegno delle scene e dei costumi per l'opera. ‘La mostra Malaparte Arcitaliano nel Mondo, - spiegano Anna Beltrame e Angelo Formichella, assessori alla cultura dei Comuni di Prato e Poggio – ci è sembrata una buona occasione per documentare questo sodalizio. Abbiamo così organizzato “Malaparte Soffici Puccini: Una Fanciulla nel West”, una piccola ma suggestiva mostra in programma nello Spazio Valentini’.
L’esposizione sarà inaugurata sabato 6 novembre (alle 17) e resterà aperta fino al 19 dicembre tutti i giorni escluso il martedì dalle 16 alle 19, il sabato e la domenica anche dalle 10.30 alle 13, grazie alla collaborazione del circolo Cives. I disegni originali di Soffici sono conservati dall'Archivio del Maggio che, con grande disponibilità, aveva concesso il loro prestito. Purtroppo, per problemi tecnici legati alla loro fragilità, è stato deciso di utilizzare delle riproduzioni, realizzate con cura grazie all'ausilio dello stesso Archivio. Uno dei bozzetti, quello della scenografia del secondo atto, conservato dal Museo Soffici di Poggio a Caiano e dipinto ad olio su un supporto più consistente, sarà invece esposto. ‘Quello che ci interessava – aggiungono Beltrame e Formichella - era dare conto di questa particolare collaborazione fra due grandi protagonisti della cultura italiana del secolo scorso, il pratese Malaparte e il poggese Soffici, nel nome di un altro grande toscano, cioé Puccini e della sua Fanciulla, della quale si celebra quest'anno il centenario dalla prima rappresentazione’. La mostra avrà anche il patrocinio della Fondazione Festival Pucciniano di Torre del Lago e, grazie alla competenza di cultori ed esperti come Goffredo Gori e Barbara Boganini, presenterà testi, foto, documenti e cimeli, accompagnati da un video con rare immagini cinematografiche del maestro lucchese e dalle note della Fanciulla. ‘Si potranno scoprire così anche altri legami con la nostra città – aggiunge Beltrame -, una storia per certi versi inaspettata di contatti, di spettatori appassionati e di grandi interpreti. Uno su tutti, il pratese Lando Bartolini, uno dei più memorabili Dick Johnson sui palcoscenici di tutto il mondo e un protagonista in molte opere di Puccini. La sua fama è un vanto per Prato: per questo, a dicembre, il Comune gli dedicherà una serata al Metastasio’.
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