Il Tar respinge il ricorso dei 24 ristoratori cinesi contro l'ordinanza di chiusura anticipata nel Macrolotto 0

Il Tar della Toscana ha respinto ieri l’istanza di sospensione cautelare richiesta dai 24 ristoratori cinesi che hanno impugnato l’ordinanza n. 2054, emessa dal Comune di Prato il 7 settembre, che imponeva il "coprifuoco" a mezzanotte agli esercizi pubblici di somministrazione di cibi e bevande della zona compresa tra via Pistoiese e via Filzi.

Il verdetto del tribunale amministrativo è stato reso noto oggi pomeriggio nella seduta del Consiglio comunale dall'assessore alle Attività produttive Roberto Caverni in risposta alle due domande d'attualità presentate dai consiglieri del gruppo Pdl Giancarlo Auzzi e Gianluca Banchelli da una parte e dal consigliere Pd Simone Mangani dall'altra . La richiesta era di conoscere gli esiti del ricorso. Come ha spiegato l'assessore Caverni, in particolare il Tar ha ritenuto sussistente il potere esercitato dall’Amministrazione comunale, che, ai sensi dell’art. 50 del Testo unico degli Enti locali,  ha disciplinato gli orari di apertura e chiusura dei pubblici esercizi ricadenti nella zona del  “Macrolotto Zero”, e ha respinto la richiesta di sospensione cautelare dell’ordinanza in quanto non sussistente, e non dimostrato, un pregiudizio grave ed irreparabile per i ricorrenti derivante dall’esecuzione del provvedimento: «Il Tar ha confermato le nostre convinzioni - ha detto Caverni - Avevamo piena fiducia nella bontà del lavoro svolto dagli uffici comunali sia nel merito che nella forma del provvedimento e riteniamo per questo che sia da stigmatizzare il comportamento di chi invece ha messo in discussione le capacità e le competenze della struttura amministrativa comunale».