Sostegno ai bambini dislessici, la legge dą ragione al Comune
La legge 170/2010 che riconosce i DSA, disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico - entrata in vigore il 2 novembre scorso - porta finalmente a conclusione un percorso legislativo seguito da migliaia di famiglie e dà ragione al Comune di Prato che, in modo lungimirante, si è impegnato con propri investimenti a sostenere ai ragazzi che ne sono colpiti.
L’assessore alle Pubblica Istruzione, Rita Pieri, ha precisato che l’attenzione del Comune a questo problema ha lo scopo di supportare da un lato le famiglie che si sono sentite a lungo abbandonate e anche la scuola stessa. "Il nostro - ha sottollineato Pieri - è stato un intervento significativo a supporto di un progetto pluriennale che ha visto coinvolte tutte le scuole della Provincia nei tre ordini, l’Ufficio scolastico eerritoriale e l’Unità funzionale salute mentale infanzia adolescenza dell’USL4 di Prato".
Nell’anno 2009-10 sono stati articolati tre livelli di intervento: informazione generale sui D.S.A. rivolta ad un numero significativo di insegnanti delle Scuole di Prato; formazione specifica, articolata per i diversi ordini di scuola, agli insegnanti referenti di ogni Istituto; laboratori agli alunni con diagnosi di D.S.A. .
Nell’anno 2010-11 il lavoro è principalmente a supporto degli insegnanti per l’indagine e la rilevazione di eventuali soggetti con D.S.A. e per il potenziamento dell’attività didattica per quei soggetti con difficoltà evidenziati dall’indagine. Figure “esperte” supportano i docenti nel riconoscimento degli alunni a rischio fin dall’ultimo anno della scuola dell’Infanzia e , in un’ottica di continuità formativa dell’alunno, le indagini proseguono sui bambini frequentanti la seconda e la terza della scuola Primaria. Sono previsti inoltre laboratori di potenziamento e una formazione sull’ Intelligenza Numerica. La formazione su questo specifico argomento sarà portata avanti da esperti internazionali e esperti, appositamente individuati sul territorio, che lavoreranno con i docenti della scuola elementare e media.
"Si può dire - ha concluso Pieri - che abbiamo posto le basi perché l’applicazione della legge possa avvenire, nel nostro territorio, nel modo più proficuo, in quanto solo la conoscenza e la consapevolezza della problematica, sono in grado di assicurare un idoneo percorso formativo ai giovani cittadini".
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