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Comune di Prato

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13/12/2010 14:12
Cultura Beltrame: ‘La città deve a questo omaggio allo scultore pratese, tra i più grandi artisti dell’800’. Ingresso gratuito

Bartolini, una mostra da non perdere

Da giovedì nelle Antiche Stanze di S. Caterina ‘Il bello e il vero’: esposte le opere della collezione del Civico, da anni non accessibili al pubblico

Le opere di Lorenzo Bartolini della collezione del Museo Civico si potranno finalmente ammirare di nuovo. Giovedì 16 dicembre (alle 18) sarà infatti inaugurata nelle antiche Stanze di Santa Caterina la mostra ‘Il bello e il vero’, dedicata al nucleo di circa 25 pezzi tra gessi e sculture da anni non accessibile al pubblico per i lavori di restauro di Palazzo Pretorio. Una mostra (a ingresso gratuito)  fortemente voluta dall’assessorato alla cultura per rendere visibile un patrimonio di grande valore e far meglio conoscere l’artista di origini pratesi, considerato il più grande scultore italiano dell’Ottocento per avere guidato il passaggio dal Neoclassicismo al Romanticismo.

‘La mostra – spiega l’assessore alla cultura Anna Beltrame – comprende ad esempio i modelli dei suoi capolavori, come la Fiducia in Dio, il Sonno dell’Innocenza o la Contessa Gurieva.  In queste opere colpisce l’intensità e la forza dei volti, la verità scolpita dei lineamenti li rende vivi e diventa bellezza. Non solo. Si potranno ammirare anche i busti di Napoleone, di Gioacchino Murat, del granduca Leopoldo o di Gioacchino Rossini, ma anche quelli di personaggi meno conosciuti: le fisionomie di questi ritratti trasmettono emozioni e sentimenti, e consentono uno sguardo su anni cruciali per la storia italiana, dalle turbolenze del periodo napoleonico agli anni cruciali del Risorgimento. La mostra è quindi un’occasione da non perdere per comprendere le ragioni del successo internazionale dello scultore, considerato tra i maggiori artisti europei dell’Ottocento per aver restituito alle fredde anatomie neoclassiche i colori della vita e la potenza delle emozioni. Prato gli deve questo omaggio’.

Bartolini nasce infatti nel 1777 a Savignano di Prato, in Val Bisenzio, da una famiglia di umili origini. A dodici anni viene ammesso all’Accademia di Belle Arti di Firenze, a venti si trasferisce a Parigi, dove frequenta la scuola del grande scultore David e diventa amico del pittore Ingres. Grazie alla benevolenza della Granduchessa di Toscana Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, ottiene la cattedra di scultura nell’Accademia di Carrara e in breve diventa lo scultore privilegiato della famiglia Bonaparte. Bartolini è uno spirito libero, un personaggio dal carattere difficile e stravagante, ma è anche estremamente generoso con gli amici e i collaboratori. Anche per questa sua prodigalità vive costantemente nell’affanno dei problemi economici. La sua idea dell’imitazione dal Vero anziché del Bello ideale accademico lo porta spesso in conflitto con le gerarchie artistiche dell’epoca e solo nel 1839 viene nominato dal granduca Leopoldo II maestro di scultura all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, ruolo a cui da tempo ambiva e che gli era stato per anni precluso.

La mostra offre ai visitatori l’opportunità di conoscere le innovative tecniche dello scultore pratese e, grazie al suo carteggio inedito recentemente donato al Comune dal circolo Cives, di scoprire i tratti della sua complessa personalità. L’esposizione sarà aperta il mercoledì, il giovedì e il venerdì dalle 16 alle 19; il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. All’inaugurazione di giovedì è prevista l’esecuzione di alcuni brani tratti dalle Suites n° 2 e n° 3 di Bach per violoncello solo. Info: 0574 1835025 - serviziocultura@comune.prato.it


 

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