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Comune di Prato

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06/01/2011 13:41
Cultura Con la mostra si chiudono le celebrazioni del VI centenario della morte dell’illustre concittadino

Ultimi giorni per "L'immagine ritrovata"

Successo di visitatori per la Trinità. Beltrame: "Un omaggio alla grandezza di Datini anche come mecenate"

Chiuderà domenica 9 gennaio la mostra L ’immagine ritrovata, che  - con successo di visitatori e di critica - ha riportato a Prato per la prima volta dopo secoli la Trinità dei Coniugi Datini, la monumentale e splendida pala che è l’unica a rappresentare la famiglia del mercante al completo: Francesco, la moglie Margherita e la figlia naturale Ginevra, inginocchiati ai piedi della Trinità.

La mostra, che ha finora totalizzato oltre tremila visitatori, è stata realizzata nelle stanze del pian terreno del palazzo in cui Datini abitò e che oggi è sede dell’Archivio di Stato, in cui è conservato lo straordinario fondo documentario del mercante, e della Fondazione Casa Pia de’ Ceppi, a cui egli lasciò tutti i suoi averi perché fossero d’aiuto alle persone bisognose. Gli ambienti del palazzo, gli affreschi alle pareti, le opere hanno dato vita ad un’esposizione che ha fatto apprezzare la grandezza di Datini anche come committente di opere d’arte. "Nell’anno ricco di iniziative organizzate per il VI centenario della morte – commenta l’assessore alla cultura Anna Beltrame -, questa mostra è stata uno degli eventi più importanti, consentendo ai pratesi di ammirare di nuovo dopo sei secoli la Trinità, conservata nei Musei Capitolini e prestata dal Comune di Roma. Nel catalogo realizzato per l’occasione sono descritti ulteriori studi e vengono formulate nuove ipotesi, che contribuiscono ad approfondire alcuni aspetti della vita dell’uomo d’affari e del mecenate. L’alto numero di visitatori dimostra che cittadini e turisti hanno colto in questa mostra l’opportunità per riscoprire la storia e l’arte del periodo, attraverso uno dei pratesi più illustri".

Con la chiusura della mostra si concludono anche le celebrazioni per il VI centenario della morte di Datini. In questi mesi il Comune ha ad esempio finanziato la pubblicazione di due prestigiosi volumi sul grande mercante – uno a cura dell’Istitiuto Datini, l’altro dell’Archivio di Stato e della Casa Pia dei Ceppi; ha organizzato numerose visite guidate ai luoghi datiniani; assieme alla Provincia ha promosso la conoscenza di Datini fra gli alunni delle scuole, con un libro pensato per i bambini e una caccia al tesoro nel cuore della città; ha favorito la conoscenza della straordinaria figura di Margherita, con lo spettacolo al Castello sull’epistolario dei coniugi Datini, messo in scena da Pamela Villoresi e Marcello Bartoli. "Sono tempi difficili per la cultura e tempi di crisi per tante famiglie – conclude Beltrame -: sarebbe di grande conforto per tutti se ci fosse un altro Datini, a sostenere artisti e persone bisognose. Non c’è, né può esistere. Anche per questo abbiamo il dovere di ricordarlo".

mc

14/11

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