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Comune di Prato

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28/01/2011 18:07
Sindaco La riflessione del primo cittadino dopo la prima parte della giunta regionale a Prato

"Profonda preoccupazione per l'esito degli incontri di questa mattina"

Cenni: "Non ho colto quello spirito di azione concreta che il presidente della Regione, Enrico Rossi aveva annunciato di voler attuare per Prato"

"Esprimo profonda preoccupazione perché l’auspicio della vigilia era che i tavoli affrontassero le specificità di Prato. Non ho colto infatti quello spirito di azione concreta che il presidente della Regione, Enrico Rossi, durante la campagna elettorale - ma anche negli incontri avuti insieme - aveva annunciato di voler attuare per Prato. I nodi principali di questa città sono la crisi economica e la legalità, messa a dura prova da un sistema organizzato di illegalità attivo nel distretto parallelo. E questi sono stati temi non dibattuti, peraltro a causa del rinvio di alcuni tavoli specifici, con quella intensità con la quale pesano sul nostro territorio.

Non intendo porre accenti sul lavoro della mia giunta ma abbiamo piena consapevolezza che questi problemi pesano qui più che altrove. E nelle parole del presidente Rossi c’è stato più volte l’annuncio di uno slogan: se riparte Prato riparte la Toscana. Slogan al quale, però, devono seguire fatti concreti. Devo anche rilevare che dal Governo, su sicurezza e lavoro, di risposte fattive ne abbiamo avute (manca solo all’appello la dichiarazione dello stato di crisi). Basti pensare ai risultati dei due tavoli operativi presieduti uno a Prato e l’altro a Roma dal ministro Roberto Maroni e ai 25 milioni di euro per il sostegno al reddito dei lavoratori.

Particolarmente deludente è stato l’incontro con l’assessore Ceccobao, su infrastrutture e mobilità ma anche quello sul sociale, dove ancora non si è compreso a pieno lo spaventoso deficit di Prato circa i piani di edilizia popolare che non possono vedere solo una risposta di carattere immediato.

Vi sono, in definitiva, dei chiaroscuri che in sintesi non possono che far esprimere una forte preoccupazione non avendo avuto la sensazione della necessaria tensione e attenzione per Prato, eccetto generiche promesse. Alle quali chiediamo non seguano alibi come i tagli imposti dal Governo o la carenza di fondi e peggio ancora tagli generici, lineari e non selettivi, nei confronti dei territori della Regione. Che il Progetto Prato non sia un progetto alla rovescia. Dai prossimi incontri comprenderemo così qual è la volontà specifica e le reali intenzioni della Regione per la nostra città. Di qui, pertanto, vogliamo aprire uno spiraglio verso un ragionevole auspicio. Ma non sarà possibile con uno slogan al quale non vengono messe le gambe o peggio tarpate le ali".

mc

116/11

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