«Gił le mani dall'autonomia e dalle competenze dei Comuni»
«Giù le mani dall'autonomia amministrativa dei Comuni e dalle competenze dirette in materia urbanistica». E' questo il messaggio che il presidente del Consiglio comunale Maurizio Bettazzi rivolge alla giunta regionale toscana, e in particolare all'assessore regionale all'Urbanistica sulla variante al Pit, anche in qualità di vicepresidente del Consiglio delle autonomie locali e membro del Consiglio nazionale dell'Anci.
Bettazzi interviene a supporto della delibera della giunta comunale dell'8 marzo, in cui si dà mandato al sindaco Roberto Cenni di avviare qualsiasi iniziativa, anche giurisdizionale, contro l'adozione della variazione al Pit, e della lettera inviata ieri dai sindaci della piana al presidente Enrico Rossi per chiedere un passo indietro sulla questione e l'avvio di un percorso condiviso: «Diciamo un secco no a qualunque forma di prevaricazione da parte dell'assessore regionale Anna Marson sulla pianificazione urbanistica, che deve essere frutto di un confronto e di scelte concordate, come prevedono la legge e la Costituzione. Questo è già il secondo tentativo in pochi mesi che l'assessore Marson mette in piedi per ricondurre con un colpo di mano alla Regione decisioni che competono ai Comuni: già nel giugno dell'anno scorso ci fu la dura reazione di Anci, ora torna alla carica con la questione del Pit. Si vada a leggere, l'assessore Marson, l'articolo 114 della Costituzione: al primo posto, tra gli enti che compongono la Repubblica, figurano i Comuni, perchè sono gli organismi più vicini ai cittadini territorialmente e istituzionalmente». Il presidente Bettazzi rivolge poi un invito al presidente della Regione Enrico Rossi affinchè chiarisca la propria posizione e riporti la questione nei binari: «Non si sta parlando solo di urbanistica, ma dello sviluppo economico di intere aree che rimarrebbero ingessate dalla situazione che si è determinata con la variante al Pit. Adesso il presidente Rossi chairisca quali rapporti vuole tenere con le Ammnistrazioni comunali: noi di certo non ci spoglieremo delle nostre competenze e delle nostre prerogative costituzionalmente garantite, nell'interesse dei cittadini, e non accettiamo il comportamento di basso profilo istituzionale dell'assessore Marson. La violazione dei protocolli d'intesa già sottoscritti richiede infatti una sua ferma presa di posizione, non solo a parole: o ritirerà la variante, riconvocando un tavolo istituzionale di revisione per arrivare ad una decisione collegiale che rispetti le autonomie locali, o condannerà al declino economico Prato, Campi Bisenzio, Sesto fiorentino, Calenzano, Poggio a Caiano e Signa. Lui, che per anni è stato sindaco del Comune di Pontedera, sa di cosa stiamo parlando».
cb
Condividi su: