Gli auguri del primo cittadino alla nostra Cittą per il 150° anniverario dell'Unitą d'Italia
In occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, il sindaco Roberto Cenni, rivolge un saluto ai cittadini di Prato. Segue il testo integrale dell'intervento:
"E' un grande momento quello che ci vede celebrare insieme questo 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Un secolo e mezzo durante il quale il percorso di nascita e di formazione di una coscienza nazionale ha rappresentato forse il giusto tentativo di realizzare i dettami mazziniani di pensiero e azione. La nostra è una nazione ancora relativamente giovane rispetto a quanto la storia europea ci ha consegnato e ancor più giovane è la nostra costituzione repubblicana. Tuttavia il riconoscimento nei valori dell'unità e nei caratteri distintivi della cultura italiana, seppur nella consapevolezza delle peculiarità di un territorio che si estende per oltre mille chilometri di longitudine, rappresentano ancora oggi i punti di arrivo di un percorso iniziato alla metà del diciannovesimo secolo.
E Prato, in questo secolo e mezzo, non solo ha conosciuto il suo sviluppo industriale - fino a diventare un modello di riferimento mondiale per la produzione di tessuti - ma si è attestata in grandi prove di pensiero democratico, dando i natali ad illustri personalità del Risorgimento e non soltanto. Uno per tutti il triumviro Giuseppe Mazzoni, che attraversò con la sua vita gran parte del 19° secolo e che seppe portare in alto, insieme al suo pensiero repubblicano, il nome della sua città.
Oggi celebrare insieme questo 150° anniversario significa raccogliere i frutti di un cammino segnato da profonde salite, da cadute, ma anche sempre da pronte risalite. Per questo in più di un'occasione mi sono trovato a citare le guerre mondiali che hanno visto protagonisti i nostri padri e i nostri nonni. Quelle sono state le vere difficoltà vissute dai pratesi e la crisi economica, seppur dura come quella da ben dieci anni attanaglia il distretto, non è che un riflesso di quello che è stato vissuto da chi ci ha preceduto. Ed è sulla base di quegli insegnamenti, di quei sacrifici, sulla scorta di quello spirito vivo e presente a noi tutti che ringrazio i pratese per la loro energia. Desidero rivolgere un pensiero quanto mai sentito ai più giovani, agli studenti a quanti tentano di entrare, e certamente di rientrare, nel mondo del lavoro. Ma è a tutti che desidero dedicare una frase scritta da Giuseppe Garibaldi, in una lettera autografa del 18 dicembre 1862 per ringraziare i cittadini pratesi dell'aiuto ricevuto, oggi in mostra per queste celebrazioni in saletta Valentini: "Gli esempi di patria virtù che vi diede l'illustre vostro concittadino Pietro Cironi non sono stati infruttuosi. Voi, ne sono certo, vi mostrerete in ogni occasione propugnatori fortissimi dell'Italia e della libertà". Auguro quindi con tutto il cuore di passare insieme un buon centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia. Grazie davvero Pratesi!"
mc
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