"Forza Prato e Viva l'Italia", coś il sindaco Cenni nel suo intervento per i 150 anni dell'Unità d'Italia
«Prato è una città che ha saputo raccogliere e fondere le culture di tante persone provenienti da ogni parte d'Italia. Dai pratesi, che ieri affollavano piazza del Comune e stamani partecipavano con commozione all'Alzabandiera in piazza Duomo, dobbiamo trarre un grande insegnamento: che sono tanti i vanti e le virtù del nostro popolo e sono più le cose che ci uniscono che quelle che ci dividono. Forza Prato e viva l'Italia!». Queste le parole del sindaco Roberto Cenni che questa mattina, durante la seduta straordinaria del Consiglio comunale, ha ringraziato i tantissimi cittadini che in questi giorni hanno partecipato alle celebrazioni organizzate per festeggiare i 150 anni dell'Unità d'Italia. Un intervento molto apprezzato e caratterizzato da applausi bipartisan.
La seduta era iniziata con l'emozionante canto dell'inno nazionale, il "Canto degli italiani" di Mameli, alla presenza di un ampio pubblico e delle autorità cittadine. La prima parte dei lavori è stata dedicata alla ricorrenza, mentre nella seconda il Consiglio ha conferito la cittadinanza onoraria a Giuseppe Pecoraro, primo prefetto stanziale di Prato, che oggi ricopre lo stesso incarico a Roma, per gli alti meriti istituzionali dimostrati durante il suo mandato. Tutti i presenti indossavano le coccarde tricolori cucite da un gruppo di volontarie di Cafaggio.
L'attuale prefetto, Maria Guia Federico, ha per prima preso la parola rievocando il 17 marzo 1861, giorno della nascita della nostra nazione, e la volontà popolare che portò alla proclamazione del Regno d'Italia. Nel suo intervento il prefetto ha richiamato l'attenzione sull'importanza dei valori dell'identificazione nazionale, dell'amore per il tricolore e per il nostro inno, che devono essere insegnati anche alle generazioni più giovani, in quanto frutto di un lungo percorso condiviso e di un patrimonio storico che ci hanno lasciato i padri del Risorgimento. Anche il presidente del Consiglio comunale Maurizio Bettazzi ha sottolineato l'importanza dei valori della condivisione e dell'unità e il sacrificio di tante donne e uomini, negli ultimi 150 anni di storia, per un’Italia unita, fondata sulla garanzia e la salvaguardia di principi e di diritti inalienabili. Nel proprio intervento Bettazzi ha fatto poi riferimento alla riforma del federalismo: «Nell'anno di questa solenne ricorrenza il nostro Paese sarà chiamato ad applicare una riforma epocale come quella del federalismo, che deve essere gestita al meglio per l’equità delle scelte che dovranno essere compiute e per la tenuta dell’unità complessiva dello Stato. Una riforma che ancor di più dovrà valorizzare la centralità dei Comuni e la loro natura di articolazione dello Stato più vicina ai cittadini».
Dopo gli interventi, sottolineati da applausi bipartisan, dei presidenti di tutti i gruppi consiliari, sia per ricordare le celebrazioni dell'Unità d'Italia sia per apprezzare la figura del Prefetto Pecoraro, l'Aula ha approvato all'unanimità con 36 voti favorevoli il conferimento della cittadinanza onoraria a Giuseppe Pecoraro, che nelle prossime settimane interverrà ad una seduta dell'Assemblea municipale pratese per ritirare l'onorificenza. Pecoraro è il 9° personaggio nella storia di Prato a ricevere la cittadinanza, massimo riconoscimento comunale: il primo fu nel 1945 Michael Cox, l'ufficiale inglese che all'indomani della Liberazione di Prato venne nominato dal comando Alleato governatore militare della città, e tra gli altri figurano Fernand Braudel, nel 1978, monsignor Fiordelli del 1992 e Giacomo Becattini, nel 2001.
Come si legge nella motivazione della delibera, il Consiglio ha voluto così esprimere il proprio riconoscimento "per lo sviluppo della Prefettura di Prato favorito da Pecoraro, per il costante impegno per l'azione di contrasto ad ogni forma di inquinamento criminale e per essersi particolarmente distinto nel promuovere iniziative a favore della comunità pratese".
Pecoraro è stato il primo prefetto stanziale della neonata Provincia di Prato, dal 1995 al 2000, dimostrando sempre grande attaccamento alla città: sono da ricordare la stesura e l'approvazione del primo Protocollo di Prato città sicura, la visita del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per il conferimento della Medaglia d'Argento al Valor militare al Gonfalone della città nel 1996, la sottoscrizione del Protocollo d'intesa fra Comune e Prefettura per l'istituzione di un Centro unico di protezione civile nel 1997 e l'impegno per la nascita dell'Urp multiente Comune-Provincia e Prefettura nel 1998.
cb
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