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Comune di Prato

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23/03/2011 12:52
Cultura Il primo è il 26 marzo alle 17 alla Monash University con il New York University Florence Chamber Ensemble.Ingresso libero.

Torna "L'ora del concerto" con cinque nuovi appuntamenti

Giovani talenti internazionali sul palco della rassegna, organizzata dalla scuola comunale di musica Verdi in collaborazione con gli Amici dei Musei

Torna anche quest'anno "L'ora del concerto", la rassegna organizzata con grande successo dalla Scuola comunale di musica Giuseppe Verdi, con il contributo dell’associazione pratese Amici dei Musei e dei Beni Ambientali. L'iniziativa,   giunta quest'anno alla sua 23a edizione, si articolerà in cinque concerti, da marzo ad ottobre, t utti ad ingresso libero, di cui saranno protagonisti giovani talenti: la rassegna è nata infatti principalmente per offrire un palcoscenico ai musicisti che iniziano la carriera, soprattutto in un periodo, come quello attuale, di particolari difficoltà per la cultura e la musica. Allo stesso tempo si vuol favorire la conoscenza del patrimonio artistico e dei luoghi della cultura pratesi, promossa attraverso l’attività degli Amici dei Musei. Sarà l'occasione anche per conoscere l'affascinante mondo della musica classica e dell'opera, attraverso il vasto repertorio della scuola comunale Verdi.

I primi due appuntamenti vedranno infatti impegnate formazioni composte da strumentisti di grande talento, giovanissimi, impegnati nel repertorio per pianoforte ed archi. Tutti i concerti si terranno alle 17 in luoghi diversi della citta: la Monash University, il Museo del Tessuto e il Teatro Magnolfi.

Ad avviare il ciclo sarà  sabato 26 marzo alla Monash University il New York University Florence Chamber Ensemble, con un concerto che siglerà l’inizio di una collaborazione con il dipartimento musicale della prestigiosa Università americana con sede a Firenze. Ospite d’eccezione il celebre flautista Roberto Fabbriciani, responsabile artistico del giovane gruppo americano. In programma musiche da Bach al Novecento, fra le quali un capolavoro del repertorio tardo romantico - il Dumky Trio di Dvorák  - ed una versione per gruppo da camera, realizzata dallo stesso Fabbriciani, della Serenata per un satellite composta da Bruno Maderna nel 1969. Al violino ci saranno poi Tessa Sacramone, al violoncello Michael Ljungh e al pianoforte Mario Marra.   

Seguirà il 9 aprile, al Museo del Tessuto, il violino di Maria Kouztnezova, grande talento della prestigiosa scuola violinistica russa, in un repertorio da Mozart a Szimanowsky. Sarà accompagnata da Giovanni Nesi, già allievo della Verdi, che sta ottenendo molti consensi nella sua brillante carriera pianistica ed è stato protagonista di un concerto con l’orchestra della Camerata Strumentale lo scorso dicembre.

Sabato 14 maggio al Teatro Magnolfi concerto-conversazione con Giuseppe Tavanti, che proporrà una personale rilettura storica e pianistica sulla base dei documenti che ha raccolto ed elaborato nel volume  “Musica ed Unità d’Italia: Giuseppe Verdi in Toscana” appena edito. In programma, oltre a celebri trascrizioni virtuosistiche di arie d’opera, alcune pagine sconosciute di Bellini, Verdi e Donizetti.

Dopo la pausa estiva ancora un duo, Miriam Prandi al violoncello e Edoardo Turbil al pianoforte, il 24 settembre al Teatro Magnolfi nuovo , in un repertorio classico e romantico. La Prandi, appena ventenne, si è diplomata a quindici anni in violoncello e pianoforte. Turbil, anch’egli ventenne, allievo di Maria Tipo, è uno dei giovani più interessanti della sua generazione.

Concluderà la rassegna il 29 ottobre al Magnolfi nuovo il trio composto da Giovanni Piquè, Dante Vicari e Fabrizio Lanzoni, tre affermati insegnanti della Verdi che proporranno musiche da Beethoven a Glinka per clarinetto, fagotto e pianoforte.

L’ingresso, come di consueto, è libero.

cb

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