Nasce in città un fronte comune per modificare gli effetti negativi del PIT della giunta regionale
Il futuro e lo sviluppo delle aree interessate dalla variante al PIT (Piano di Indirizzo Territoriale) della Regione Toscana sono stati al centro dell'incontro organizzato oggi dal Sindaco Roberto Cenni e dall'assessorato all'Urbanistica del Comune con i rappresentanti delle categorie economiche, professionali e sociali della città di Prato. Fondamentale, come ha affermato in apertura dei lavori l'assessore all'Urbanistica Gianni Cenni, è "Valutare le strategie comuni da adottare per riappropriarsi degli strumenti di programmazione del proprio territorio", in risposta ai vincoli disposti dalla Regione Toscana sulle aree.
L'obiettivo sarà quello di realizzare entro la prossima settimana un documento siglato dalle categorie economiche, dalle parti sociali e dagli ordini professionali, insieme all'Amministrazione Comunale - quindi un documento unitario della città, alla base di una strategia comune a tutte le forze attive di Prato, in merito al quale incontrare il presidente Enrico Rossi, per rivendicare il diritto costituzionale a governare autonomamente il territorio. Punto fondamentale condiviso da tutti i presenti è quello di scongiurare l'adozione da parte del Consiglio Regionale della delibera della giunta regionale che ha sancito lo "scippo" di 800 ettari di terreni pratesi, in più ai 2.000 già accordati, posti sotto salvaguardia per la creazione del parco della piana.
"La riunione di oggi - ha affermato il sindaco durante il suo intervento in aula consiliare - ha l'importantissima funzione di chiamare tutte le categorie economiche, professionali e le parti sociali della città ad una assunzione di responsabilità. La variante al PIT, così come approvata dalla giunta regionale rappresenta il blocco della nostra città per i prossimi anni. I vincoli imposti impedirebbero lo sviluppo a lungo termine rendendo impossibile anche l'applicazione del nuovo piano strutturale della città. Di fatto - ha concluso il sindaco - questa delibera della regione non rappresenta solo la volontà di bloccare l'azione amministrativa della giunta comunale, in campo urbanistico, fino alla fine del suo mandato. E' bensì un profondo attacco a tutti i pratesi che per anni avrebbero una città incapace di svilupparsi e di crescere. Dopo i molti gap che questa città ha dovuto subire per anni a causa proprio di una miopia della Regione nei confronti del nostro territorio, basti pensare all'esiguo numero di case popolari del quale disponiamo, questo atto è gravissimo e inaccettabile. Se questo è il progetto del presidente Rossi per Prato, la città saprà rispondere unita e compatta perché è possibile, alla luce degli interessi del territorio, modificare questa penalizzazione per Prato".
All'incontro con la giunta municipale hanno partecipato i presidenti di Camera di Commercio, Unione Industriale Pratese, Confartigianato, CNA, Unione Commercianti, Confesercenti, Unione Pratese Agricoltori, Consorzio Pratese Cooperative Abitazioni, Consorzio Edilcoop, Coordinamento Provinciale Confcooperative; insieme ai segretari di CGIL, CISL, UIL, Confederazione Italiana Agricoltori e Federazione Interprovinciale Coltivatori Diretti.
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