Capi di abbigliamento, due sequestri in due giorni
Prosegue l’attività di contrasto all’illegalità nel settore tessile da parte della Polizia Municipale.
Nella mattina di oggi personale dell’unità commerciale ha eseguito una ispezione di un negozio di via Cavour nei pressi di Porta Pistoiese gestito da S.S., cittadina cinese di 25 anni titolare di impresa individuale, contestando alla medesima violazioni al Codice del Consumo ed alla normativa per il settore tessile in quanto nel negozio erano posti in vendita al consumatore finale prodotti non etichettati, per importi da 103 a 25.800 euro.
In questo caso sono risultati privi delle informazioni obbligatorie al consumatore 358 articoli tra cui pantaloni, maglie, giubbotti, camicie, scarpe, borse e cinture.
Tutti gli articoli sono stati posti sotto sequestro amministrativo e messi a disposizione dell’autorità competente, che la legge individua nella Camera di Commercio del luogo.
Questo pomeriggio, invece, si è concluso un ulteriore intervento in un negozio di pazza san Domenico, gestito da un’impresa di cittadini cinesi regolarmente residenti.
Durante l’ispezione relativa alla verifica della corretta etichettatura dei prodotti tessili posti in vendita nell’esercizio, ed alla etichettatura relativa alle norme del Codice del Consumo, è stata rilevata la presenza di numerosi capi di abbigliamento, posti in vendita al consumatore finale, per i quali sono state riscontrate molteplici irregolarità, in particolare mancata o irregolare indicazione della composizione delle fibre tessili e mancanza di indicazioni relative all’importatore o al fabbricante.
In questo caso la merce risultata irregolare ha superato i 1.400 articoli (pantaloni, camicette, giubbotti, ecc.) controllati ad uno ad uno e tutti sottoposti a sequestro.
Molti di questi presentavano etichette «made in Italy» mancanti dei dati del produttore o «made in China» senza quelli dell’importatore; in alcuni casi addirittura sullo stesso capo erano presenti entrambe le etichette.
Al titolare sono state contestate, analogamente al caso di ieri, sanzioni per importi da 103 a 25.800 euro.
L’attività di controllo degli agenti del reparto del Commissario Morosi, che per garantirsi maggiore libertà d’azione agiscono in abiti civili, proseguirà nel prossimo futuro, anche adattandosi agli accorgimenti difensivi già messi in atto da parte dei titolari di alcuni esercizi.
mc
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