Va in scena "Un Angelo nei Sobborghi"
Debutterà domenica 17 aprile prossimo lo spettacolo “Un Angelo nei Sobborghi” al Teatro Macro Testaccio di Roma, nell’ambito del Festival internazionale della spiritualità Divinamente Roma. Si tratta di una coproduzione del Comune di Prato insieme al Teatro Metastasio e alla cooperativa Ponte tra culture, in collaborazione con l'associazione ArtChinaBridge. Lo spettacolo nasce da un’antica, anonima, leggenda cinese che riflette sul rapporto tra bene e male e sulle dualità che convivono all’interno di ogni persona e nei rapporti tra individui.
La scommessa di dar vita a un laboratorio teatrale in lingua cinese è frutto dell’intuizione di Paolo Magelli (direttore del Metastasio), di Pamela Villoresi (direttore artistico del festival ‘DivinamenteRoma’) e del regista Gianluca Barbadori. Al Laboratorio teatrale che ha dato vita allo spettacolo hanno partecipato persone con diversi livelli di integrazione: ragazzi cinesi nati in Italia o arrivati nel nostro Paese da piccoli, ragazzi cinesi residenti in Italia per motivi di studio, ragazzi cinesi in Italia da poco e per lavorare. Sono state selezionate 12 persone: 9 cinesi e 3 italiani per lavorare ad un testo che fosse una metafora sulla realtà pratese, sulla diversità tra persone, sullo sfruttamento, sulla solidarietà.
La vicenda si svolge in un luogo non definito dove gli abitanti sono di origine cinese e la lingua corrente è il mandarino. In questo contesto gli “stranieri” sono gli occidentali, che devono parlare il cinese per comunicare, vivono in modo integrato con gli altri abitanti e denotano anch’essi caratteristiche tutt’altro che positive. La protagonista Yu Lian, non a caso definita “un angelo nei sobborghi”, traccia la strada per costruire delle relazioni basate su rispetto, disponibilità, solidarietà. Ma dovrà lottare con le unghie e con i denti per continuare a restare coerente a sé stessa ed ai suoi principi. E’ l’emblema di un paradosso che ben conosciamo: lottare con tutte le nostre forze per restare integri, onesti, “sani”. Yu Lian è la parte più profonda e sana di noi, di un modo di essere e di vivere “l’altro da se” che farebbe cessare le ipocrisie, i pregiudizi, le differenze, le chiusure nei rapporti tra le persone, in particolare se di diverse culture o estrazioni sociali.
Questi gli interpreti principali: Shi Yang Shi, Patrizio Pierattini, Olivia Kwong. Sono inoltre sul palco: Marta Bozzano, Chen Zhe, Bernardino Gasperi, Hua Qiuxiu, Huang Miaomiao, Ke Zhoujun, Zhang Xiuzhong, Yang Yanmei, Malia Zheng. Scene di Lorenzo Banci e Federico Biancalani. Coreografie di Olivia Kwong. Costumi di Celeste Generoso. Le musiche sono firmate da Ljupco Konstantinov, insieme a musiche tradizionali cinesi. Le luci sono di Roberto Innocenti. Regia di Gianluca Barbadori.
mc
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