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Comune di Prato

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19/04/2011 18:18
Risorse idriche In risposta a quattro quesiti del Comune

Gida spa, il parere della Commisione nazionale per la vigilanza delle acque

Apprezzamento dell'assessore Bernocchi per la decisione che salvaguarda la società e le imprese

L’assessore alle Politiche Energetiche e alle Grandi Opere, Filippo Bernocchi,  ha reso noto, nella  forma integrale,  il parere della Commissione nazionale per la vigilanza delle acque circa l’attività di depurazione dei reflui industriali e civili da parte di Gida, la società per azioni a capitale misto pubblico e privato partecipata al 46,9 per cento dal Comune, per il restante dall’Unione Industriale pratese (45,8%) e dal gruppo Consiag (8%).

Si tratta della risposta a quattro quesiti  formulati dal Comune.  In essa si esclude che l’attività di depurazione industriale  debba essere ricompresa all’interno del servizio idrico integrato e di conseguenza che sia obbligatorio il ricorso a una procedura di gara pubblica.  La Commissione precisa che l’attività di depurazione industriale come servizio pubblico “non dipende dalla proprietà degli impianti utilizzati anche quando essi vengano destinati alla depurazione di una quota di reflui civili”.

Il parere chiarisce anche il ruolo e i poteri delle Aato, Autorità di ambito  territoriale, stabilendo che "se l'attività svolta da Gida non rientra nel sistema idrico integrato,  nessun potere regolatorio può essere riconosciuto alle Autorità di ambito" in ordine alle decisioni di carattere societario prese da Gida.

Non vi sono infine   “previsioni  normative o regolamentari che possano impedire la scissione parziale e proporzionale” della società, “considerata l’impossibilità tecnica di separare gli impianti utilizzati per la depurazione delle acque di provenienza domestica da quelli funzionali al trattamenti dei reflui di provenienza industriale”.

“Il Comune di Prato – dichiara Bernocchi -  esprime apprezzamento per questa decisione della Commissione che va nella direzione da sempre auspicata da questa Amministrazione e dai soci di Gida sulla questione del servizio di gestione e depurazione delle acque industriali”.

Il problema, come ha ricordato l’assessore, è sorto da una legge della Regione Toscana (LR 62/2008) che, in contrasto con la normativa nazionale, ha ampliato il concetto di servizio idrico integrato ricomprendendo al suo interno la depurazione industriale e sottoponendo l’attività di riciclo delle acque industriali  al potere regolatorio e ispettivo delle Aato, le autorità di bacino territoriale.

“Il parere della Commissione – ha sottolineato Bernocchi – pone fine alla questione e riconosce la legittimità del percorso intrapreso dal Comune per la salvaguardia di  Gida e per  la tutela della competitività delle aziende pratesi.  Nel parere –  ha aggiunto l’assessore – si afferma che l’Ato e il  suo presidente  non hanno alcuna competenza su Gida, un risultato questo a cui siamo arrivati con l’impegno di tutti i soci di Gida, del presidente Carlo Longo e del presidente di Progetto Acqua Simone Paci  ”.

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