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Comune di Prato

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28/04/2011 13:27
Consiglio Comunale In discussione nella seduta odierna del Consiglio comunale

Consuntivo 2010, la relazione dell'assessore Ballerini

L'assessore Ballerini e il presidente della Commissione Giugni: «Basta con la finanza creativa del passato che ancora oggi paghiamo»

Il rendiconto 2010, in tutti i suoi  dettagli,  è stato illustrato nella seduta consiliare di questa mattina dall’assessore al bilancio e alla programmazione finanziaria, Adriano Ballerini. “ Il consuntivo – ha premesso l’assessore – è l’atto finale del processo di programmazione che ha origine nel bilancio di previsione, la fase che ci consente di valutare l’economicità della gestione dei servizi e l’efficacia dell’azione amministrativa.” Di seguito i dati che riassumono il risultato della gestione dello scorso anno.

A fronte di una previsione di  entrate pari a 240 milioni di euro, le risorse effettivamente incamerate dal Comune sono state pari a 219 milioni, con uno scostamento, ossia una differenza, di 21 milioni e 700 mila euro. Circa le uscite, previste sempre in 240 milioni di euro, gli impegni assunti dal Comune sono stati di 214 milioni,  facendo così registrare una differenza di 26 milioni. Dalla combinazione dei due scostamenti emerge un avanzo di circa 5 milioni di euro, per la precisione 4.990 mila, che derivano per 2 milioni sia dal risparmio sulla gestione ordinaria (maggiori entrate extratributarie) sia da una minore spesa sull’acquisizione di beni e servizi; per 1 milione dalla gestione degli investimenti grazie a gare d’appalto che si sono rivelate vantaggiose per le casse comunali; per circa 2 milioni dalla gestione dei residui delle partite in entrata e in uscita dei bilanci precedenti.

“Sarebbe fuorviante – ha spiegato Ballerini –  collegare la minore spesa del Comune con una minore offerta di servizi. La spesa non è un aggregato a se stante ma il risultato di una gestione virtuosa delle entrate, un obiettivo che, come attestano inequivocabilmente le cifre, è stato raggiunto con la percentuale dell'89.62 per cento.” Un'osservazione, questa, condivisa anche dal presidente della Commissione Bilancio Alessandro Giugni, che ha ribadito che "un avanzo di amministrazione di 5 milioni di euro non significa minori risorse per i cittadini, come più volte affermato dall'opposizione": «Al di là delle considerazioni politiche, il bilancio è prima di tutto un documento contabile e non si può pertanto prescindere da un'attenta analisi di tutte le sue componenti e non di un solo dato - afferma Giugni - Allora bisognerebbe trarre le stesse conclusioni dell'opposizione per il consuntivo 2008 approvato dal centrosinistra, quando l'avanzo fu di 19 milioni di euro? I veri problemi che questo bilancio si trascina sono ben altri e sono stati ereditati dalle passate gestioni, come il milione e 800.000 euro di interessi passivi che il Comune ha dovuto sborsare quest'anno per la scellerata operazione dei titoli swap varata dal centrosinistra e la cartolarizzazione dei canoni di Publiacqua, che ha comportato una minore entrata di circa 2 milioni all'anno». Giugni nel proprio intervento ha poi fatto riferimento alla recente pronuncia della Corte dei Conti sul Rendiconto 2009, che ha dato una valutazione complessivamente negativa sul bilancio di quell'anno in termini di sana gestione finanziaria, suggerendo l'adozione di provvedimenti correttivi che sono stati poi attuati dalla giunta Cenni con l'operazione di radiazione dei crediti di difficile esazione iscritti a bilancio, "una manovra che l'oppozione ha più volte criticato". La Corte, ancora sul bilancio 2009, ha in particolar modo sottolineato l'elevato importo di debiti fuori bilancio che mettono a rischio gli equilibri finanziari e l'andamento critico della capacità di gestione delle entrate provenienti dalle multe. «Basta con la finanza creativa che ha provocato già troppi danni alle casse comunali e al patrimonio pubblico, questa è una delle linee guida dei bilanci di questa Amministrazione comunale  - Come si vede le nostre riserve sulle gestioni passate e le manovre correttive adottate sono condivise da un ente bipartisan come la Corte dei Conti».

gscb

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