"Avanzo di 5 milioni di euro, frutto della grande oculatezza con la quale abbiamo amministrato"
Durante la seduta di consiglio sul bilancio consuntivo 2010 è intervenuto il sindaco Roberto Cenni, affermando quanto segue:
"L'avanzo di esercizio di circa 5 milioni di euro nel bilancio consuntivo 2010 è la dimostrazione della grande oculatezza con la quale abbiamo amministrato lo scorso anno, ben consapevoli che nel 2011 saremmo andati in contro ad una riduzione dei trasferimenti statali nell'ordine di 5,8 milioni e che per mantenere il medesimo livello qualitativo e quantitativo di servizi al cittadino avremmo dovuto avere le spalle ben coperte. Questo anche alla luce della difficile situazione di bilancio che abbiamo dovuto affrontare all'inizio del mandato, con la scelta di radiare 29 milioni di crediti difficilmente esigibili che vi erano stati iscritti in passato. Un rigore del quale ringrazio assessori e dirigenti e che dovremo mantenere ben saldo anche per l'anno in corso, visto che nel 2012 subiremo un'ulteriore riduzione di trasferimenti statali per circa 2 milioni.
A chi rimprovera questa giunta di essere poco coraggiosa sul fronte degli investimenti rispondo che gli esempi di cattivi e infruttuosi investimenti si sono sprecati in passato e che quando si intende creare un contenitore, penso ad esempio al polo espositivo dell'ex Banci, prima si deve avere ben chiaro il contenuto e le effettive potenzialità produttive. Di cattedrali nel deserto ne abbiamo viste fin troppe. Pensiamo piuttosto a risolvere la strozzatura del Soccorso sulla declassata dato che finalmente la Regione l'ha riconosciuta come strada di interesse interprovinciale. Così come stiamo lavorando per risolvere il nodo dell'ex ospedale per il quale, se non fossimo intervenuti, l'Amministrazione rischiava di pagare 50 milioni all'Asl per un bene immobile che a questa era stato donato dal Comune stesso. Per quanto riguarda gli Swap abbiamo sospeso il pagamento della rata e ci tuteleremo nelle sedi appropriate.
Sugli investimenti abbiamo le idee chiare. Oltre che a risolvere la strozzatura del Soccorso dobbiamo intervenire sul fronte dell'edilizia sociale perché Prato si ritrova con appena 1.400 alloggi a fronte degli 11mila circa di Livorno, dei circa 6.000 di Pistoia e dei 10mila di Firenze. Ne saranno realizzati oltre 320 entro il termine del mandato amministrativo. Ma il ritardo con il quale questa città si trova ad agire è clamoroso e il Pit della Regione non ci aiuta affatto. Tra gli obiettivi principali poniamo la riapertura del Museo Civico, l'ampliamento del Centro Pecci e implementazione dei trasporti ferroviari con Firenze.
Una riflessione a parte merita la gestione delle società partecipate che non possono agire senza che il socio Comune possa intervenire concretamente sulle loro attività attraverso i Cda. Noi siamo un socio che intende controllare cosa fanno le partecipate nell'interesse di tutti i 188mila cittadini pratesi, non come è stato fatto in passato".
mc
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