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Comune di Prato

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04/05/2011 11:16
Eventi Nella serata finale di "Prato Incontra" i risultati del lavoro sinergico di istituzioni e forze dell'ordine

Prato all'avanguardia nel contrasto all'illegalità e nel lavoro per la sicurezza

Cenni: "Lo spirito dell’iniziativa è incontrare i cittadini, tenerli al corrente. Notevole la partecipazione. Chi amministra non può chiudersi in un salotto deve confrontarsi. La rassegna proseguirà in estate nella Corte delle Sculture della Lazzerini”

La sinergia tra enti locali, prefettura e forze dell’ordine e l’istituzione del Tavolo nazionale sull’immigrazione hanno fatto di Prato una città all’avanguardia sul fronte del lavoro per la sicurezza e per la legalità. Una città che, pur tra le inevitabili difficoltà legate anche alla fortissima presenza di immigrati, è riuscita a raddoppiare in pochi mesi la capacità di controllo del territorio e a mettere a segno risultati investigativi importanti. Di pari passo, il grande impegno sul sociale con iniziative finalizzate a favorire la convivenza tra culture differenti. “Sicurezza, legalità e integrazione” è stato il tema del dodicesimo e ultimo appuntamento di “Prato Incontra”, la rassegna di dibattito e confronto organizzata al teatro Metastasio dal Comune di Prato. La serata sarà trasmessa integralmente dall'emittente Toscana Tv venerdì 12 maggio prossimo alle ore 22. Per maggiori informazioni www.pratoincontra.it.

Un gran finale con argomenti di stretta attualità e ospiti di primo piano: sul palco, accanto al sindaco Roberto Cenni, il prefetto Maria Guja Federico, l'assessore regionale al Bilancio Riccardo Nencini, l'assessore provinciale alla Legalità Loredana Ferrara, il tenente colonnello del Comando provinciale dei carabinieri Emilio Mazza, il comandante provinciale della guardia di finanza Gino Reolon, e il questore Filippo Cerulo. A moderare il dibattito è stato Daniele Magrini, direttore di Toscana tv, mentre l’intrattenimento musicale è stato affidato al pianista Emanuele Proietti.

La serata è stata caratterizzata dalle decine di domande che sono arrivate nei giorni scorsi via e-mail da cittadini interessati a conoscere meglio dinamiche, priorità e interventi degli attori principali della scena della sicurezza, della legalità e dell’integrazione. Daniele Magrini è stato l’anello di trasmissione tra il pubblico e gli ospiti di “Prato incontra”, senza però tralasciare l’arte del mestiere e quindi ricercare notizie.

L’appuntamento è stato carico di buone notizie per la città. La prima arrivata dal prefetto Federico che ha parlato della collaborazione instaurata con il nuovo console cinese circa le possibilità di rimpatrio. “Subito dopo gli omicidi della scorsa estate – ha rivelato il prefetto – l’ambasciatore cinese venne a chiedere una maggiore tutela per la sua comunità, particolarmente colpita da quei fatti violenti. Risposi che non poteva esserci integrazione senza collaborazione reciproca e puntai sull’aiuto ad identificare quei cinesi a nostro avviso problematici per poter arrivare all’espulsione. Una richiesta non troppo gradita che però ha portato risultati. Il nuovo console, Zhou Yunqi, si è mostrata fin da subito sensibile e ha attivato il consolato al quale abbiamo inviato un piccolo elenco di persone da identificare, riuscendo a realizzare due rimpatri. Piccoli passi ma importanti in un rapporto di collaborazione con le istituzioni di un Paese che ha procedure difficili”.

Prato ha potuto fare affidamento su un trampolino fondamentale nei legami con il Governo centrale: l’istituzione del Tavolo nazionale sull’immigrazione nell’ambito del rinnovo del patto Prato sicura, avvenuto nel 2010 alla presenza del ministro dell’Interno Roberto Maroni. “Il Tavolo – ha detto il prefetto – ha consentito un salto di qualità non soltanto per l’opportunità di riunire vari soggetti e mettere in campo azioni di monitoraggio del fenomeno immigrazione, ma anche per il vantaggio di avere riflessi diretti a livello centrale. Prato, finalmente, è stata considerata per quello che è realmente e cioè una città con quasi 200mila abitanti, seconda in Toscana e terza nell’Italia centrale. Questo ha significato un aumento degli organici della questura, dei carabinieri e della guardia di finanza, nuovi ispettori all’Agenzia delle Entrate, nuovi arrivi prossimamente per i vigili del fuoco, il Corpo forestale, l’ispettorato del lavoro. Insomma, un passo in avanti notevole a cui si aggiunge un prezioso lavoro di tutte le forze dell’ordine che, come la prefettura, lavorano nell’ombra, senza curarsi della pubblicità ma solo di compiere il dovere con la massima professionalità. Sono orgogliosa di essere il prefetto di Prato”.

Tantissimi i temi sul tappeto, a cominciare da leggi speciali per Prato per combattere con più efficacia l’illegalità. “Quando le situazioni sono di forte difficoltà – ha detto il sindaco Roberto Cenni – gli strumenti ordinari possono apparire inadeguati ma riterrei una sconfitta il ricorso ad strumenti speciali. Abbiamo già strumenti da utilizzare, magari vanno aggiustati, ma non c’è bisogno di aggiunte straordinarie. Siamo in attesa che si concretizzi la proposta che abbiamo avanzato al ministro dell’Interno circa la possibilità di revocare il permesso di soggiorno a chi commette reati anche economici. Una proposta che ha incontrato il favore di Maroni, vediamo se verrà applicata”.

Magrini ha chiesto conto al prefetto anche di un altro fatto che ha attirato l’attenzione dei cittadini: “Le statistiche – ha detto – ci dicono che a Prato c’è un numero di reati maggiore rispetto a Palermo. Che succede”? La risposta è stata precisa: “Le statistiche vanno lette e interpretate e, in questo caso, tengono conto dei reati denunciati e dei reati accertati. Faccio un esempio pratico: a Prato si denunciano i furti, a Palermo no o almeno si denunciano in maniera assai minore. La spiegazione è dunque semplice. Solo uno stupido può pensare che Prato sia realmente peggio di Palermo”.

Tra le illegalità particolarmente avvertite dagli enti locali c’è l’evasione fiscale, nota dolente anche e soprattutto a Prato. “La Regione Toscana si è attivata con protocolli che hanno permesso di costruire una batteria informatica precisa e molto vasta sulle attività imprenditoriali – ha spiegato l’assessore al Bilancio Nencini – il progetto Elisa è uno strumento importante per scovare e combattere l’evasione fiscale. Nel bilancio di previsione 2010, la Regione aveva previsto un recupero dell’evasione, composta in larghissima parte dal pagamento del bollo auto, di 80 milioni. Una cifra che è raddoppiata a dicembre 2010 e questo grazie ai protocolli che hanno attivato sinergie decisive il cui effetto si è fatto sentire in modo particolare a Prato. L’ipotesi a cui stiamo lavorando in questi giorni è di spingere ulteriormente in questa direzione”.

L’assessore regionale ha anche chiarito che non è certo l’evasione fiscale il tema più rilevante quando si parla di sicurezza, legalità e integrazione: “La questione centrale del ragionamento – ha spiegato – deve essere un’altra: il diritto della persona e non della comunità. Cambiare l’ottica significa costruire un percorso migliore nel raggiungimento della legalità e della integrazione”.

Sul versante più orientato al sociale, Magrini ha girato all’assessore Loredana Ferrara alcune richieste di cittadini che hanno voluto saperne di più sugli interventi che vengono messi in atto per agevolare la convivenza, a cominciare dalla conoscenza della lingua: “Non si può entrare in un negozio e non essere compresi – ha citato Magrini leggendo alcune delle e-mail arrivate – l’italiano è la prima cosa”. “La Provincia – ha risposto l’assessore – impegna ogni anno circa 200mila euro per insegnare la lingua italiana ai ragazzi che entrano a scuola e questo è possibile grazie ad un protocollo firmato con la Regione. Il nostro compito è fare in modo che i progetti e le iniziative risultino capillari così da raggiungere tutti, ovunque”.

Il contrasto all’illegalità e il monitoraggio di fenomeni che fanno precipitare la percezione di sicurezza nei cittadini – spaccio di droga, prostituzione, truffe agli anziani, reati commessi da minori – sono stati al centro degli interventi dei vertici di questura, carabinieri e guardia di finanza. “I controlli riguardano il territorio a 360 gradi – ha detto il questore Cerulo – continuano i blitz nelle aziende cinesi ma al contempo abbiamo concentrato l’attenzione anche sulla regolarità dei permessi di soggiorno alle badanti e sul commercio abusivo. Ci occupiamo anche di prevenzione con incontri nelle scuole per parlare direttamente ai giovani. Quanto ai furti e alle truffe in danno di anziani, abbiamo preparato un vademecum con consigli specifici e presto faremo incontri presso i circoli. Assistiamo ogni giorno ad un aumento della sicurezza partecipata, ossia della collaborazione che ci offrono i cittadini, e quello a cui tendiamo è far sentire sicura la città”. Il tenente colonnello Mazza ha parlato delle tante attività dei carabinieri: “Siamo impegnati giorno e notte sul territorio con pattuglie e con unità in borghese. Ogni anno riceviamo tra le 13 e le 15mila richieste di intervento ma non sempre questa quantità corrisponde alla realtà del territorio. Sto comunque constatando che mentre negli altri comuni della provincia la percezione di sicurezza migliora, a Prato non è così, colpa del fatto che la città è grande e certi fenomeni, ad esempio la convivenza con etnie straniere, si fanno sentire. Anche noi, come la questura, facciamo prevenzione nelle scuole e per difendere gli anziani da truffe e furti abbiamo stampa un opuscolo con consigli pratici”. Attività molto intensa anche per la guardia di finanza: “Continuiamo con i controlli sui flussi di denaro, in particolare le rimesse verso l’estero tramite i money transfer. Il lavoro è puntuale sulle agenzie, e a questo si aggiunge un’attività investigativa che non è immediatamente riscontrabile ma che porta frutti a medio e lungo termine”.

Il sindaco Cenni, rispondendo ad una domanda del moderatore sulla emergenza illegalità, ha detto che “trattandosi di un fenomeno non statico ma in continuo movimento, è difficile dire se l’emergenza c’è oppure no, se è finita oppure no”. “La percezione della sicurezza da parte dei cittadini è un misuratore di come vengono avvertiti certi fenomeni, anche se un ruolo determinante lo giocano i media che danno più risalto ad una rapina che ad un arresto”. Cenni ha anche fatto riferimento alla presenza di stranieri che è strettamente connessa alla percezione di sicurezza: “L’animo pratese è accogliente – ha detto – ma si deve fare i conti con fatti che pesano. Prendiamo ad esempio le file al pronto soccorso, o l’assegnazione degli alloggi popolari: stiamo parlando di servizi che l’amministrazione dà ai cittadini e che vanno in crisi perché la domanda è altissima e in parte rappresentata dagli stranieri. E’ in questo momento che si alzano barriere contro le quali c’è una soluzione soltanto: dare servizi senza far pesare il disagio derivante dalla presenza straniera”.

Tornando alle competenze della Regione e prendendo spunto da una domanda di un cittadino, Magrini ha chiesto all’assessore Nencini per quale motivo la priorità sulla legalità sui posti di lavoro è indirizzata ai cantieri edili, quando invece Prato vive di lavoro nei capannoni. “Tra il 2007 e il 2009 sono state appena sette le denunce di infortuni sul lavoro capitati a cittadini cinesi – ha detto l’assessore – se devo guardare i numeri, dico che non ci sono problemi nei capannoni, a differenza di quante accade nel settore edile che resta ai primi posti della classifica per infortuni mortali e non. Nei capannoni c’è un tasso altissimo di clandestini, i bene informati dicono tra i 35 e i 40mila: non è un problema di controlli per ridurre il rischio di infortuni, ma di sicurezza del lavoro in generale”.

L’illegalità diffusa nella comunità cinese è stata molto dibattuta nel corso della serata, ma spazio ha trovato anche l’odioso tema dell’usura che ha attaccato l’imprenditoria: “Su questo versante l’attenzione delle forze dell’ordine e della procura della Repubblica è massima – ha commentato il comandante della guardia di finanza – dallo scorso novembre sono state portate a termine tre grosse operazioni contro l’usura con arresti e sequestri di beni, e in due casi siamo riusciti ad intervenire grazie alla denuncia delle vittime. La collaborazione dei cittadini, per fenomeni come questo ma anche per altri tipi di reato, resta fondamentale”.

Il prefetto ha sottolineato con forza la grande collaborazione istituzionale che permette azioni efficaci sul territorio e la professionalità delle forze dell’ordine: “I pratesi possono dormire sonni tranquilli” ha commentato.

La serata è stata chiusa dal sindaco che ha voluto tracciare un bilancio dei dodici appuntamenti di “Prato Incontra”: “Lo spirito dell’iniziativa è stato quello di incontrare i cittadini, parlare con loro, informarli, tenerli al corrente del lavoro dell’amministrazione. La partecipazione ha dimostrato il grande attaccamento che i pratesi hanno per la loro città. L’incontro diretto con le persone permette di misurare i fatti, trovare soluzioni più aderenti alla realtà che va ben oltre numeri e statistiche. Chi amministra non può chiudersi in un salotto, ma deve uscire fuori e confrontarsi anche quando i temi non sono facili. La rassegna proseguirà in estate nella Corte delle Sculture della biblioteca Lazzerini”.                

mc

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