Asili nido, i crediti di accesso sono aumentati
L’assessore all’Istruzione Pubblica, Rita Pieri, in risposta all’articolo pubblicato oggi sulla cronaca locale de Il Tirreno in merito agli asili nido, ricorda che l’Amministrazione Comunale ha investito una grande quantità di risorse negli ultimi anni nei servizi dedicati all’infanzia.
"Negli ultimi tre anni, nonostante le evidenti difficoltà del territorio, il Comune di Prato - sostiene Pieri - non si è limitato a mantenere inalterato il numero di crediti di accesso complessivi (cioè quei contributi erogati mensilmente alle famiglie per pagare una parte della retta negli asili nidi provati convenzionati), ma è riuscito ad incrementare il numero di crediti di accesso a disposizione della cittadinanza".
I crediti di accesso, come spiega l'assessore, sono passati dai 593 del 2008/2009 ai 629 dell’anno educativo in corso 2010/2011 con un incremento del 6%; un ulteriore incremento è previsto per il prossimo anno educativo 2011/2012 quando si erogheranno circa 680 crediti di accesso con un ulteriore incremento dell’8% rispetto all’ultimo anno educativo.
"Quindi, numeri alla mano, - sottolinea Pieri - non è vero che i contributi per le famiglie sono sempre più risicati come affermato nell’articolo, o che siano stati ridotti come afferma la presidente della Cooperativa. Inoltre l’offerta alla cittadinanza si è ampliata come numero di strutture che hanno aperto nel corso degli anni e che hanno ottenuto i requisiti per il convenzionamento; le strutture convenzionate sono passate dalle 20 dell’anno educativo 2008/2009 alle 28 del 2010/2011 (incremento del 40%) e passeranno a 32 nel 2011/2012. E nonostante l’aumento delle strutture sulle quali “spalmare” i crediti, la percentuale di copertura è mantenuta al 70%".
"In periodo di crisi – dichiara l’assessore – non è da poco aver assicurato il 70% delle entrate da rette di asilo nido ad una impresa, sia essa una cooperativa, un’associazione o una ditta individuale".
"Se ciò che viene affermato nell’articolo fosse vero - conclude l'assessore - non si capisce come potrebbero continuare la loro attività imprese e persone che si occupano unicamente di servizi alla prima infanzia".
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