L'assessore Mondanelli: «Vogliamo risposte chiare sul futuro della sanitą a Prato e sull'assistenza dei cittadini»
Un bacino di utenza di 250.000 persone, con il il 19% di immigrati, il record di nascite in Toscana, il 26% di famiglie unipersonali, quasi sempre anziani soli, 7.000 persone a rischio di non autosufficienza, 4.000 disabili, altrettanti anziani con demenza e un unico presidio ospedaliero: è questo il quadro della situazione pratese tracciato dall'assessore alla Sanità Dante Mondanelli all'assessore regionale al Diritto alla Salute Daniela Scaramuccia, oggi nel capoluogo tessile per la seduta straordinaria del Consiglio comunale sui temi "Politiche di promozione del diritto alla salute, organizzazione e programmazione sanitaria, Società della Salute, nuove strutture ospedaliere, integrazione socio-sanitaria". Sono intervenuti anche Bruno Cravedi, direttore generale della Asl 4 di Prato e Riccardo Poli, direttore della Società della Salute.
Tanti gli interrogativi posti dall'assessore sul sistema sanitario del futuro a Prato e "su chi farà cosa" alla luce dell'entrata a regime delle Società della Salute e del nuovo ospedale "per acuti": «Noi vogliamo assicurare risposte certe ai veri bisogni sociosanitari dei cittadini - ha detto Mondanelli - L’Ospedale per intensità di cura desta da sempre- Perplessità e preoccupazioni, al di là del numero dei posti letto: l’efficienza del sistema non è valutabile sono in termini di costi per l’azienda sanitaria, ma occorre valutare il rendimento soprattutto in termini di servizi per i cittadini. Con i quattro ospedali costruiti su questo modello si prospetta un'innovazione che interesserà 1.500.000 cittadini toscani: vogliamo capire cosa resterà nel nuovo ospedale e cosa invece dovrà essere costruito, quali servizi saranno presenti e quali tecnologie , come e dove si farà ricerca e chi risponderà per errori professionali o contenziosi sui tempi di ricovero. Ecco, tutto questo ci preoccupa e ci lascia perplessi ben piu’ della sola riduzione dei posti letto. La brutta sensazione è che si vadano a perdere pezzi importanti delle nostre eccellenze sanitarie: che sarebbe un polo oncologico quale quello pratese senza una radioterapia di livello? Si è già di fatto smantellata la Chirurgia vascolare e si prospetta l’attribuzione di altre funzioni in Area Vasta. Il rischio è che si finisca per declassare il nostro Ospedale ad una dependance di Careggi. E a questo l'Amministrazione comunale si opporrà con forza». L'assessore Mondanelli ha poi messo il dito nella piaga anche del sovraffollamento del Pronto Soccorso pratese, che quotidianamente riceve 250 accessi, del Cup perennemente intasato e delle liste d'attesa lunghe mesi per la diagnostica: «Tra il 2009 e il 2010 vi è stato un incremento dei residenti di 2.140 unità e il numero dei non censiti supera largamente i 15.000: Prato dovrebbe avere per questo ancora risorse da integrare per 24 milioni di euro».
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