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Comune di Prato

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17/05/2011 18:24
Immigrazione La dichiarazione dell'assessore Silli in merito al possibile arrivo di profughi sul territorio pratese

"Prato è sempre stata disponibile e accogliente ma non possiamo responsabilmente accettare sul nostro territorio ulteriori presenze"

Silli: "Atteggiamento istituzionalmente scorretto e irresponsabile della Provincia. Qualora dovessero arrivare che siano ospitati dai Comuni che si erano detti disponibili all'accoglienza"

In merito al possibile arrivo di profughi sul territorio del Comune di Prato, l'assessore all'Immigrazione Giorgio Silli, dichiara quanto segue:

"Questa mattina ho ricevuto la chiamata dell’assessore provinciale all’Immigrazione Loredana Ferrara che annunciava l’arrivo di 13 profughi nonostante il nostro responsabile diniego. Nel pomeriggio il sindaco Roberto Cenni ha ricevuto la telefonata del presidente della provincia Lamberto Gestri che confermava quanto anticipato dall’assessore Ferrara. A detta della provincia i profughi sarebbero stati ospitati dall’Opera Santa Rita nella zona di Cerreto, tra l’altro un luogo impervio, carente di acqua potabile e difficilmente raggiungibile. Il sindaco ha così scritto una lettera ufficiale alla Regione, alla Provincia e alle Prefetture di Prato e Firenze, rinnovando l’impossibilità della Città di Prato ad ospitare sul proprio territorio altri profughi.

Questo comportamento della Provincia, che ha cercato di accreditarsi con la Regione, dimostra un atteggiamento istituzionalmente scorretto verso di noi, ciò è assolutamente inaccettabile. Avevo offerto la disponibilità dei nostri uffici, a patto che i profughi fossero collocati negli altri comuni della Provincia, vista la ormai nota impossibilità a farlo della città di Prato. Ad oggi, a due mesi dall’inizio dell’emergenza, nessuno di questi comuni della Provincia che si era detto disponibile è realmente pronto ad accogliere profughi, e per questo si cerca di scaricare la patata bollente su Prato.

La nostra città è sempre stata accogliente ma al momento non possiamo, responsabilmente, accettare sul nostro territorio altre presenze che graverebbero ulteriormente sulla cittadinanza".

st

675/11

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