"Tanta solerzia nel trovare un alloggio ai profughi a Prato e non si ascoltano le grida di aiuto che si levano dal nostro territorio"
In merito alla vicenda profughi, il sindaco Roberto Cenni dichiara quanto segue:
"Il Comune di Prato si è assunto la responsabilità politica e civile di non accogliere profughi sul proprio territorio. Lo abbiamo fatto anche di fronte alle critiche pretestuose, ideologiche e strumentali della Regione, della Provincia e degli altri Comuni. Questi ultimi, peraltro, avevano manifestato disponibilità all'accoglienza ma ne risultano al momento esentati.
Si tratta di una decisione, la nostra, che abbiamo preso convinti di rappresentare gli interessi complessivi della comunità pratese, e perciò intendiamo anche degli extracomunitari presenti in città. Lo abbiamo fatto perché il peso di questo 30 per cento di popolazione (tra ufficiali e immigrati clandestini) comporta un alto livello di difficoltà nella gestione dei tanti servizi che una moderna amministrazione deve garantire a tutti i cittadini. Lo abbiamo fatto consapevoli che ci sono molti disagi ancora da risolvere. Lo abbiamo fatto perché il problema non sono 13 o più persone che verranno, ma il fatto che arrivino in una comunità il cui problema è di una rilevanza nota a tutti. Lo abbiamo fatto perché ben consapevoli di dover affrontare una situazione alloggiativa e assistenziale sempre più grave e pesante, segnata anche dai molti sfratti in esecuzione. E' perciò inspiegabile per questa Amministrazione e per i cittadini pratesi la solerzia con la quale si trovano immediate soluzioni per i profughi e non per quelle molte migliaia di nostri concittadini che da lungo tempo lanciano grida di aiuto.
Rimaniamo interdetti del fatto che la soluzione al grave problema umanitario rappresentato dalla migrazione dei popoli del Nord Africa, che si sarebbe dovuta trovare in accordo con gli enti locali, veda l'unico Comune che aveva valide ragioni per dire no caricato dell'arrivo di 13 profughi e di altri che presto arriveranno. E' un comportamento irresponsabile sia dal punto di vista istituzionale sia da quello del buon senso. E mi domando perché le difficoltà presenti in questa comunità, comportate dalla grande massa migratoria e acuite dalla profonda crisi, non debbano essere prese in giusta considerazione. Un problema di tale portata avrebbe dovuto ricevere infatti una più alta attenzione da parte della Regione Toscana, nonché un maggior sostegno della Provincia alle buone ragioni pratesi, per individuare in altri Comuni le soluzioni richieste".
mc
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