Recupero abitativo dei sottotetti
Si è tenuta questa mattina in palazzo comunale la conferenza stampa per la presentazione della variante al regolamento edilizio sul "Recupero abitativo dei sottotetti esistenti".
I particolari del provvedimento sono stati illustrati dall'assessore all'Urbanistica Gianni Cenni insieme al presidente della quarta commissione consiliare "Urbanistica, ambiente, protezione civile", Emanuele Berselli, all'architetto Riccardo Pecorario, e ai geometri Luciano Nardi e Basilio Palazzolo.
"Questo provvedimento - ha dichiarato l'assessore -, deriva dalla legge regionale del 2010 ed è una forma di implementazione al già citato piano casa. Lo scopo è quello di legittimare e rendere conforme da un punto di vista urbanistico i sottotetti. Grazie ad alcune deroghe ed elementi tecnici di areazione e illuminazione queste strutture potranno essere legittimate e venire incontro così alle esigenze di famiglie allargate o ricongiunte che potranno usufruire di questo ulteriore spazio.
Queste strutture - ha proseguito Cenni -, non potranno essere frazionate come unità abitative autonome ma saranno utili per andare ad aumentare lo spazio abitativo già esistente.
Siamo il primo Comune dell'area metropolitana ad attuare questo provvedimento, immediatamente esecuitvo, e il terzo in Toscana. Gli uffici tecnici, che ringrazio, hanno lavorato perchè aziende, enti, famiglie potessere trarne subito vantaggio. Abbiamo stimato che in città siano circa 20 -30 mila gli immobili che potrebbero essere coinvolti in attività di recupero. Una risposta importante sia sul piano lavorativo che sociale".
Le novità introdotte con il provvedimento possono essere riassunte in alcuni punti: l'applicazione è prevista solo per le unità esistenti dal 27 febbraio 2010, l'altezza media interna netta non deve essere inferiore a 2,30 metri per gli spazi abitativi, il rapporto aeroilluminante per i locali da destinare ad uso abitativo non deve essere inferiore 1/16 della superficie netta, devono essere previste idonee norme di isolamento termico, gli interventi di recupero non possono eccedere la superficie netta dell'unità già destinata ad uso abitativo.
st
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