Profughi e rapporti fra enti, Silli introduce il dibattito
Con una ricostruzione puntuale e minuziosa di quanto accaduto dal momento in cui è scoppiata la crisi del Nord Africa fino all’arrivo dei 13 profughi a Prato, l’assessore alle Politiche per l’integrazione, Giorgio Silli, ha introdotto i lavori del consiglio comunale straordinario convocato per discutere dei problemi dell’immigrazione e dei rapporti istituzionali fra gli enti.
“Nella prima fase, quella immediatamente successiva alla crisi – ha spiegato Silli –, il presidente della Regione Rossi ha convocato i sindaci dei comuni capoluogo e i presidenti di provincia per delineare il quadro delle disponibilità all’accoglienza da parte dei soggetti istituzionali. In tale sede, racconta Silli – ho negato la disponibilità del Comune di Prato a farsi carico di ulteriori stranieri, una posizione sostenuta anche dalla Provincia e da enti assistenziali come la Caritas. Nei giorni successivi la Provincia ha cambiato opinione e ha iniziato a punzecchiare il Comune per un diniego che fino a pochi giorni prima aveva condiviso”.
La seconda fase, come ricostruisce l’assessore, inizia con la messa a disposizione da parte della Diocesi di due immobili, un fatto nuovo, di cui, secondo Silli “la Provincia approfitta immediatamente convocando tutti i sindaci dei comuni del territorio: nella riunione il Comune di Prato ribadisce il suo no e il sindaco Cenni viene accusato di insensibilità da parte degli altri Comune che manifestazione la disponibilità ad accogliere i profughi”.
Da allora, ha riferito Silli, fine degli incontri. “Personalmente – ha dichiarato l’assessore – ho invitato i Comuni a entrare a far parte di Sprar, il progetto di accoglienza per profughi e rifugiati di cui il nostro Comune è capofila, e grazie al quale sono già stati accolti 186 profughi dal 2006 a oggi, ma non ho avuto risposta”. “Ho comunque, continuato a spiegare con cifre alla mano i motivi della nostra indisponibilità. Nella Provincia di Prato la densità di stranieri stimata è di 120 unità per chilometri quadrato, mentre a Grosseto è di 4, a Siena di 7 a Firenze di 39.”
Da qui la proposta presentata alla Regione di distribuire le persone in base alla effettiva densità di stranieri. “Non si tratta – ha detto Silli –, di contrapposizione tra forze politiche, ma semplice buon senso e responsabilità istituzionale. Ma di questi numeri nessuno, né Rossi, né il presidente della Provincia di Prato hanno voluto tener conto”.
Da parte della Provincia verranno convocate altre riunioni con i sindaci dei comuni del territorio ma non verrà invitato né il sindaco né l’assessore all’Immigrazione del Comune di Prato. Silli apprenderà da una telefonata dell’assessore Ferrara dell’arrivo dei 13 profughi che saranno sistemati a Cerreto in un locale dell’Opera di Santa Rita.
“Non c’è stata alcuna concertazione – ha ribadito l’assessore –, l’accordo è stato fatto alle spalle del Comune e soprattutto in schiaffo al sindaco eletto dalla maggioranza dei cittadini”.
Silli ha concluso rispondendo all’interpellanza dei consiglieri Pd, Andrea Colzi, Matteo Biffoni e Simone Mangani, in merito all’accoglienza dei profughi. Alla domanda se sia vero che i costi per l’accoglienza saranno rimborsati agli Enti Locali dal Governo italiano, l’assessore ha risposto che dovrebbe farsi carico di tutto la Regione ma che non ha ancora visto il testo scritto dell’eventuale accordo con l'Opera Santa Rita. Circa i profughi arrivati, Silli ha confermato che sono 13 adulti e una bambina. “Ora dobbiamo verificare se abbiano o meno diritto all’asilo politico”. Silli ha negato la volontà di ritorsione politica da parte del Comune nei confronti della Provincia. “Siamo responsabili. Se abbandoneremo i progetti sul territorio in cui siamo coinvolti insieme alla Provincia, sarà per mancanza di fiducia”.
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