La Commissione consiliare 5 riunita al carcere de La Dogaia
Anche nel grigiore del carcere c'è un luogo colorato ed accogliente dove i piccoli possono incontrare i propri padri, reclusi alla Dogaia, in un ambiente più sereno e a misura di bambino: stamani la Commissione consiliare 5 Politiche sociali si è riunita nella Casa circondariale de La Dogaia per visitare la ludoteca allestita nella struttura anche con il contributo del Comune, delle associazioni Telefono azzurro e Nuova Prato e del club delle Pagliette dell'Istituto Buzzi. Oltre all'organo consiliare, presieduto da Roberto Baldi, all'incontro con il direttore della Dogaia Vincenzo Tedeschi hanno preso parte infatti Annamaria Maiello di Telefono azzurro, Paola Pancini di Nuova Prato, il vicepreside del Buzzi Leonardo Cherubini, il presidente delle Pagliette Gabriele Villoresi e il vice Lorenzo Belli. Grazie ad "ArraPrato 2", lo spettacolo benefico che si è tenuto al Fabbricone ad aprile, organizzato ed interpretato dalle Pagliette con il patrocinio del Comune, sono stati donati 2.000 euro a Telefono azzurro per attrezzare la ludoteca del carcere. A questo si aggiungono i 30mila euro che l'assessorato ai Servizi sociali, guidato da Dante Mondanelli, ha destinato alle attività sportive, complementari e ricreative all'interno della Dogaia, in assenza di contributi statali e regionali. Come ha sottolineato il presidente della Commissione Baldi, per il Comune è di grande importanza costruire una rete di collaborazione tra l'associazionismo, le istituzioni e il carcere per rieducare e reinserire nel tessuto sociale i detenuti. Fondamentali da questo punto di vista, come ha confermato il direttore Tedeschi, sono le attività sociali in cui vengono coinvolti i carcerati sia dentro che fuori dal penitenziario: «Oltre il 60% di coloro che non svolgono alcuna attività di rieducazione o di reinserimento torna a delinquere, mentre per chi invece svolge attività anche esterne al carcere, con esperienze lavorative o socialmente utili, il rischio di recidiva si riduce al 10% - ha detto Tedeschi - Per questo anche un piccolo aiuto da parte del mondo dell'associazionismo per noi è molto importante, perchè la detenzione non può essere solo aprire e chiudere le porte delle celle, ma deve tendere alla rieducazione». All'interno della Dogaia sono già 20 i detenuti che hanno avuto la possibilità di terminare gli studi ed arrivare alla laurea. Inoltre da tempo è in vigore un progetto di pulizia di parchi e giardini del territorio provinciale che coinvolge a turno 15 carcerati: «Questo permette di tenere sotto controllo lo stato di disagio - continua il direttore - ed evitare atti di autolesionismo, oltre alla sensazione di sentirsi utili e fare qualcosa di utile e per il bene comune».
D'altra parte quella del carcere è una situazione d'emergenza costante. Anche la Dogaia, secondo penitenziario della Toscana, non è esente dai problemi di sovraffollamento delle altre carceri italiani: ospita attualmente 700 detenuti, mentre ne dovrebbe avere meno di 500. Anche il personale di Polizia penitenziaria, che conta 231 agenti, è sotto organico di oltre il 30%. Lo stesso direttore Tedeschi è responsabile anche del carcere di Siena. Una situazione difficile, in cui si affacciano anche i bambini che vanno a trovare i propri padri: la casa circondariale pratese disponeva già di un giardino con giochi e tavolini per far incontrare le famiglie, ma lo spazio era utilizzabile solo nella bella stagione. Ecco quindi perchè due anni fa è sorta la ludoteca del carcere, oltre ad altri spazi a misura di bambino nell'area di accoglienza e controllo dei documenti. Una scelta appoggiata dal Comune e dalle associazioni pratesi coinvolte che si sono riproposte di continuare a finanziare il progetto con nuove iniziative.(cb)
cb
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