Un nuovo piano dei distributori di carburante per favorire la concorrenza e diminuire i prezzi
Aumentare l'offerta e la concorrenza per favorire l'abbassamento dei prezzi dei carburanti, come è già avvenuto in altre città: è questo il principale obiettivo della variante al piano comunale di distribuzione dei carburanti, che è passato stamani all'esame congiunto delle Commissioni consiliari Economia ed Urbanistica, presiedute da Federico Tosoni ed Emanuele Berselli, prima del prossimo passaggio in Consiglio comunale per la discussione. Il progetto, con cui si applica una normativa nazionale di liberalizzazione del settore, è firmato dagli assessorati allo Sviluppo economico e all'Urbanistica, guidati da Roberto Caverni e Gianni Cenni.
Come ha sottolineato Caverni, la volontà del Comune è far arrivare sul territorio anche operatori privati che non siano legati alle grandi compagnie petrolifere, imprenditori capaci di mettere sul mercato carburanti a prezzi scontati e obbligare così anche gli altri ad abbassare il costo del gasolio e della benzina: «Si da così una spinta alla libera concorrenza sul territorio, offrendo la possibilità anche a privati di aprire un distributore - ha spiegato l'assessore - La filosofia di base è infatti quella di allargare l’offerta commerciale per aumentare la concorrenza fra gli esercenti pratesi e determinare l’abbassamento generale dei prezzi proprio in base al mercato. Si crea poi una rete di distributori che guarda al futuro, con la possibilità di dotarli di servizi e punti vendita al dettaglio». «Sarà inoltre un modo per ampliare la fornitura di nuovi carburanti, ad esempio idrogendo e metano» - ha aggiunto il presidente Berselli.
I nuovi impianti saranno installati lungo i grandi assi del traffico cittadino, in particolare lungo la Declassata e la Tangenziale, ma anche in strade più vicine al centro città: in prospettiva l'Amministrazione comunale ipotizza che i nuovi impianti siano tra i 5 e i 10, più i 55 già esistenti nelle aree coinvolte potenzialmente interessati al provvedimento, che potrebbe tradursi in un conseguente aumento dei posti di lavoro.
Tra le principali novità apportate al Piano, vi sono le attività accessorie ai distributori, ovvero negozi ed attività come rivendite di giornali, bar, tabacchi, negozi, autolavaggi, officine meccaniche, gommisti, elettrauto e anche bancomat, fino a 250 mq, a fronte di una superficie dell'impianto di 750 mq. «Non si tratta certo di piccoli centri commerciali - ha precisato il presidente Tosoni - ma di punti vendita al dettaglio e servizi per i clienti».
Inoltre, nell'ottica della perequazione per la sostenibilità urbanistica, gli impianti si impegnano a cedere gratuitamente al Comune aree da destinare a servizi pubblici con superficie pari almeno al 75% della superficie lorda complessiva utilizzata dal distributore: «Con questa misura assicuriamo ed attuiamo i meccanismi di perequazione del territorio, in sinergia con l'iniziativa privata - ha aggiunto l'assessore Gianni Cenni - Si crea così l'opportunità di dotare la città di opere pubbliche e migliorare il territorio, e quindi la qualità della vita, nell'interesse dei cittadini».
cb
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