La biblioteca Lazzerini, un modello di livello internazionale
Un modello che sta catturando l’attenzione anche al di fuori dei confini nazionali. E’ quello della Biblioteca Lazzerini, che in occasione di due recenti convegni, ha visto affermarsi il proprio progetto come uno più interessanti del momento. Innanzitutto il convengo internazionale del 26 maggio scorso organizzato dal Goethe-Institut di Roma, dal titolo “ Cities. Spaces. Libraries”, che ha visto la partecipazione di una folta schiera di architetti e bibliotecari provenienti da tutto il mondo, oltre 200. Un evento sulle tendenze più innovative nella progettazione e costruzione delle biblioteche a livello planetario: dalla Biblioteca pubblica di Stoccarda a quella di Seattle, dalla Biblioteca centrale di Vienna a quella di Berlino, dalla Biblioteca pubblica di Ciudad Real a quella comunale di Oslo. A rappresentare l’Italia il progetto della nuova Lazzerini, che ha riscosso un vivace e profondo interesse da parte di tutti gli esperti, italiani e stranieri, grazie ai suoi contenuti architettonici, allo splendido recupero dell’ex fabbrica Campolmi, e al sapiente intreccio tra architettura degli spazi e innovazione dei suoi servizi.
Insomma, un modello di biblioteca capace di tenere il confronto con altre biblioteche in un panorama che oltrepassa i confini nazionali ed europei. Non è un caso che la Lazzerini sia stata anche ieri, venerdì 17 giugno, una delle protagoniste del XIV convegno organizzato da Teca del Mediterraneo, la biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia. Si tratta della più importante occasione annuale di dibattito culturale sulle biblioteche, orientata ai Paesi del Mediterraneo, che quest’anno ha acceso i riflettori sull’impatto sociale di queste strutture sul territorio. Come la nuova Lazzerini, che con i suoi spazi architettonici e i suoi servizi, è diventata una realtà “vissuta” a 360° gradi dai cittadini della comunità pratese.
cb
Condividi su: