Opere dell'artista lituano Jacques Lipchitz, per un valore di 11 milioni di dollari, donate al Museo Civico di Prato
Sarà il consiglio comunale straordinario, indetto per le 17,30 di domani mercoledì 29 giugno, a dire l'ultima parola sull'acquisizione da parte del Comune di Prato di una donazione di straordinario valore, circa 11 milioni di dollari, di alcune importantissime opere d'arte destinate ad arricchire la già vasta collezione del Museo Civico di Prato, che sarà riaperto nel 2013 al termine dei lavori in corso per il restauro di Palazzo Pretorio. L'operazione è stata approvata oggi con una delibera di giunta.
Si tratta di 19 opere in gesso e 43 disegni del famoso artista lituano Jacques Lipchitz, che saranno donate al Comune di Prato dalla Fondazione "Jacques & Yulla Lipchitz" di New York, guidata dall’Avvocato Hanno Mott, il quale ha espresso in prima persona la volontà di donare al Museo Civico la preziosa collezione.
Entusiasta il commento del sindaco Roberto Cenni: "Ringrazio sentitamente la Fondazione Jacques & Yulla Lipchitz e l'Avvocato Hanno Mott che ha voluto impreziosire in maniera così importante la collezione del Museo Civico di Prato, la cui riapertura è fra le priorità di questa Amministrazione. Ringrazio anche il collezionista ed esperto d'arte Giuliano Gori e Claudia Cenni, coordinatrice della consulta dei consiglieri del sindaco, che per un anno e mezzo hanno lavorato alacremente, insieme agli uffici del Comune, per realizzare questa operazione. Un particolare ringraziamento anche al professor Kosme de Barañano, esperto d'arte di rilievo internazionale, che si è attivato come tramite fra Giuliano Gori, la Fondazione Lipchitz e l'Avvocato Hanno Mott".
Di fatto il Museo Civico di Prato possiede già una vasta e importante collezione di opere d’arte ma è interesse dell'Amministrazione arricchire artisticamente e patrimonialmente la collezione del Civico nell’ottica di accrescerne l’attrattiva verso il pubblico con ricadute locali positive e durevoli. L’ampliamento della collezione può rappresentare sia un fattore di crescita culturale della città sia un mezzo di attrazione turistica, con un riflesso profondo sul senso di appartenenza della comunità, sul piano educativo, sul livello culturale e sulla stessa economia locale.
Breve nota biografica di Jacques Lipchitz
L’artista, nato a Druskininkai (Lituania), il 22 agosto 1891 e morto a Capri il 16 maggio 1973 è stato uno dei maggiori esponenti della scultura cubista. Nel 1909 si recò a Parigi per studiare prima a l' École des Beaux-Arts e successivamente a l' Académie Julian iniziando la sua attività come scultore realista. Presto entrò nell'orbita della ricerca primitivista e cubista nella comunità artistica di Montmartre e Montparnasse dove conobbe Juan Gris e Pablo Picasso e divenne amico di Amedeo Modigliani. Negli anni venti ha esposto le sue opere nelle maggiori gallerie parigine, opere che sono conservate nei più importanti musei del mondo: La danzatrice del Museo di arte moderna della città di Parigi (1913); Marinaio con chitarra della Albright Art Gallery di Buffalo (1914); Bagnante (1915 New York, collezione privata); Testa (1915) e Suonatore di chitarra (1922) conservate presso il Kunstmuseum di Basilea.
Intorno alla metà degli anni venti la sua ricerca artistica lo portò verso forme dinamiche e lineari fondate sull'intreccio degli elementi spaziali, realizzando forme plastiche figurative nuovamente vicine al realismo e non di rado monumentali.
Durante la seconda guerra mondiale e a causa della deportazione degli ebrei nei campi di sterminio, Lipchitz fu costretto a lasciare Parigi e si trasferì negli Stati Uniti.
Nel 1946 partecipò alla decorazione della cappella di Notre-Dame De Toute Grâce al Plateau d'Assy (Monte Bianco), con Matisse, Rouault, Bonnard e Chagall.
Dal 1963 si stabilì a Pietrasanta in Italia e scrisse la sua autobiografia che fu pubblicata in occasione della sua mostra retrospettiva al Metropolitan Museum of Art di New York nel 1972.
Jacques Lipchitz morì a Capri nel 1973 e la sua salma fu trasportata a Gerusalemme per essere cremata.
mc
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