Applausi ed emozione "Vecchia Zimarra...senti!", continua il successo di Bohème nel cuore della città
Emozioni e grande successo di pubblico e appassionati della lirica ieri sera per "Vecchia Zimarra...senti!", secondo appuntamento dedicato alla Bohème prima dell’evento dell’11 e 13 luglio al Castello dell'Imperatore.
Nello spazio suggestivo del cortile della Ciminiera del Polo Campolmi, al Museo del Tessuto, lo spettacolo ha rappresentato un’appassionante combinazione di canto e recitazione, interventi corali e interessanti proiezioni, fra cui spiccava l’interpretazione datata 1950 di Ferruccio Tagliavini nei panni di Rodolfo.
Ai piedi della storica ciminiera, testimonianza unica nel cuore della città, che porta fiera il suo incredibile legame temporale con la Prima dell’opera di Puccini (anno 1896), circa trecento persone hanno applaudito affascinati dalle splendide interpretazioni dei cantanti, dove sorprendevano il pubblico una romanza di Leoncavallo e gli estratti da “la vie de Bohème” di Henri Murger, recitati per l’occasione da Goffredo Gori, regista dell'evento.
Un programma ricco di momenti originali organizzati nella corte allestita con bellissimi costumi di scena e tessuti scenograficamente sparsi nello spazio, come a creare legami con la vecchia zimarra, simbolo di sacrifico d’amore per Mimì e ideale richiamo al tessile di una Bohème tutta pratese. Un legame sottolineato da brevi interventi recitati a tema come quello, molto applaudito, a cura di Daniela Degl’innocenti, conservatrice del Museo del Tessuto.
"E’ davvero una grande soddisfazione - ha affermato l'assessore alla Cultura, Anna Beltrame - ed è la conferma dell’importanza di creare sinergia fra soggetti anche diversi come OperAltra e il Museo del Tessuto ad esempio, capaci insieme di affascinare il pubblico".
Le fa eco Goffredo Gori, direttore artistico del progetto Boheme e dintorni: "C'è la soddisfazione che si prova quando alla fine della rappresentazione si ha la percezione di aver lasciato a chi era presente qualcosa che va oltre il fuggevole divertimento. Volevo raccontare Boheme - ha continuato il regista - rivelando come il costume, il vestire, la moda, il tessile insomma di cui la zimarra del titolo è la sintesi simbolica sia così importante per i bohemiens. E quella data sulla storica ciminiera, 1896, Non è una invenzione del regista, bensì è la data della prima di Boheme. Combinazioni ritrovate, ricercando con passione tra le pieghe di un capolavoro tra i più rappresentati al mondo".
Lo spettacolo in due atti è stato inoltre accompagnato da un intervallo a cura del bar Miraglia che in tema con la serata ha proposto bevute a tema Bohème con intrattenimento musicale del "Trio Sursum Corda" nel cortile lungo le mura antiche.
"Vecchia Zimarra ...senti!" fa parte del cartellone della Prato Estate dell'assessorato alla cultura del Comune ed è organizzata in collaborazione con OperAltra, Corale San Martino e Teatro dei suoni.
Info: www.pratoestate.it e portalecultura.comune.prato.it
mc
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