Blocco dei flussi migratori in ingresso a Prato
L’ amministrazione comunale continua con la linea della chiarezza per quanto concerne la gestione del fenomeno migratorio.
"Abbiamo sempre affermato - dice Giorgio Silli assessore all’immigrazione - che che ci saremmo impegnati per il ripristino della legalita’ laddove le istituzioni hanno latitato per troppo tempo, ed in questo caso le forze dell’ordine con la giunta e l’ass. Milone stanno lavorando benissimo.
Che ci saremmo impegnati per l’integrazione di quegli stranieri che ne dimostrano giorno per giorno la volontà. Per l’integrazione di quegli stranieri che lavorano in pace,pagano tasse ed imposte e rispettano la legge,ma soprattutto per l’integrazione delle seconde generazioni, di quei bambini cioè nati nella nostra città da genitori stranieri.
Abbiamo lavorato alacremente su ognuno di questi punti del nostro programma ed i risultati sono decisamente soddisfacenti e tangibili.
E’ arrivato il momento di fare una riflessione istituzionale, ad ogni livello, per capire che cosa possiamo fare e come possiamo intervenire sul governo affinche’ abbia un occhio di riguardo per Prato quando verranno decisi i prossimi flussi di migranti in ingresso nel nostro Paese.’’
Credo che la nostra città abbia dato e stia dando moltissimo in termini di impegno sociale, di posti di lavoro e di equilibri di coesione e proprio perchè gradualmente questa amministrazione sta costruendo una società migliore, una convivenza migliore, dobbiamo evitare che, almeno per i prossimi 2/3 anni , i numeri aumentino oltremodo. Del resto si può parlare di integrazione se i numeri lo permettono. Numeri troppo elevati, arrivati in tempi troppo stretti, (come nella nostra città, se si considerano anche le stime di migranti non regolari), trasformano l’immigrazione da fenomeno naturale, assolutamente normale, a problema difficilmente gestibile.
Mi riunirò e chiederò ai gruppi politici di presentare un documento che venga discusso ed approvato in consiglio, affinchè si possano sensibilizzare i livelli istituzionali superiori al riguardo.
Sono le regioni che possono sollevare delle obiezioni alla presidenza del consiglio dei ministri, entro il mese di novembre di ogni anno, riguardo all’apertura o meno dei flussi, indicandone la sostenibilità sul territorio.
Indicazioni alla regione di questo tipo, sono auspicabili dalle province, dalle prefetture e dalle direzioni provinciali del Lavoro. Porrò il problema in prefettura durante il prossimo consiglio territoriale per l’immigrazione.
Spero per questo, con un documento approvato dal consiglio comunale, di poter confrontarmi con gli altri enti al fine di chiedere una diminuizione dei flussi verso il nostro territorio.
Sono in contatto con colleghi di altre città che hanno già discusso il problema, ottenendo degli ottimi risultati. Da Roma fino al caso limite di Bolzano ( anche se del tutto particolare dato che si tratta di una provincia autonoma ), che ha ottenuto un blocco pressochè totale dei flussi verso la citta’
Ancora una volta la giunta Cenni unisce l’interventismo alla lungimiranza in una ricetta vincente per la gestione del fenomeno.
st
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