"Rete di imprese e cooperazione nei servizi al cittadino. Il Comune crea relazioni, i privati valutino l'opportunitą"
"Una rete di imprese che funzioni come un centro di informazione per rispondere in poche settimane, con collezioni total look ad alto contenuto moda, alla domanda delle grandi distribuzioni internazionali di abbigliamento. Un treno sul quale possano salire tutte le imprese del territorio che lo vorranno, senza perdere la loro individualità ma cogliendo l'occasione di nuove relazioni e sinergie che possano maturare anche nei Paesi del Nord Africa. No alla delocalizzazione, sì alla compartecipazione". E' così che, in estrema sintesi, il sindaco Roberto Cenni descrive l'idea progetto "Rete di imprese", un modello possibile di cooperazione internazionale, presentato sia all'Ambasciatore in Italia del Re del Marocco, Hassan Abouyoub, sia all'Ambasciatore d'Italia in Tunisia, Pietro Benassi. Il progetto, peraltro, era stato presentato anche al Ministero dello Sviluppo Economico a seguito del riconoscimento dello stato di crisi da parte del Governo per il distretto tessile pratese.
Da parte sua il sindaco Roberto Cenni si è recato in Tunisia la scorsa settimana su invito dell'Ambasciatore Benassi. Un viaggio che ha inoltre portato il primo cittadino a conoscere e intrattenersi a lungo con Hamadi Jebeli, candidato premier e segretario nazione del partito Nahda, che ha vinto le elezioni costituenti del 23 ottobre. L'incontro è stato favorito da un cittadino pratese che da molti anni vive e lavora in Tunisia. Si tratta di Giacomo Fiaschi, consigliere politico di Jebeli.
"Il compito del nuovo Governo tunisino sarà gravoso - ha chiosato il sindaco - ma si tratta di un Paese che presenta forti fermenti giovanili e voglia di cambiamento e questa può significare una forza propulsiva di grande valore. Ho trovato nella parole di Jebali - ha affermato Cenni - una forte sensibilità verso progetti di cooperazione internazionale che favoriscano la ricostruzione amministrativa del Paese, dopo il regime di Ben Ali e il malgoverno che ne è derivato soprattutto nelle amministrazioni periferiche. Di qui nuovi possibili sbocchi di cooperazione per l'Amministrazione, per le società partecipate e per le imprese. Dai piani regolatori alla mobilità, dalla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti alla depurazione delle acque, fino alle reti del gas. Ad esempio Consiag, Asm, Sori e Interporto potranno essere coinvolte di volta in volta ed aprirsi a nuove opportunità".
La nuova politica tunisina, a detta di Cenni, potrà offrire "Segnali immediati del cambiamento e persino frenare i flussi migratori verso l'Italia. Più crescita interna quindi e meno fughe verso l'estero". Il sindaco ha sottolineato come il Paese che ha dato il via alla primavera araba dimostri ora di credere nell'economia verde. Grande interesse è infatti stato riservato anche al sistema dell'assistenza socio sanitaria italiano e pratese in modo particolare.
Quanto al Marocco, contatti sono stati presi con l'Ambasciatore Abouyoub durante una sua visita ufficiale a Prato nel febbraio scorso e proseguiti poi in settembre e ottobre. Un mercato da non sottovalutare quindi, "Dove l'import raggiunge il 95 per cento. A Novembre - ha sottolineato il sindaco - sarà realizzata un'importante fiera internazionale dove Prato è stata invitata. Un evento che potrà essere già una prima vetrina per quanti, anche fra i privati, potranno prendervi parte. E' un Paese che presenta notevoli vantaggi doganali. E anche in Marocco c'è possibilità di sviluppo sul fronte ambiente ed economia verde".
In definitiva secondo Roberto Cenni "Il ruolo dell'Amministrazione è quello di percorrere strade per aprire porte e creare nuove relazioni. Decideranno le imprese se utilizzarle o meno e se porsi in rete o singolarmente di fronte al mercato. Questa è una forma di collaborazione in cui nessuno perde la propria identità. Si tratta di un'aggregazione forte per rispondere ai bisogni delle grandi catene di distribuzione. Sarebbe stato bello poter seguire questa strada con le imprese condotte da cittadini extracomunitari, in particolare cinesi, presenti sul nostro territorio. Tuttavia è una rarità trovare qualcuno in regola, e il mondo delle imprese cinesi a Prato viaggia a sé stante, come un corpo estraneo. Il Nord Africa di contro può essere un partner credibile. No alla delocalizzazione dunque, sì alla cooperazione e quindi alla possibile rete di imprese. Tutti possono trarne vantaggi, confezionisti compresi. Perché continuare a viaggiare per segmenti produttivi è vecchio e il modello della rete di imprese può rappresentare una novità da non sottovalutare affatto. Ad ogni buon conto, ripeto e concludo, il Comune apre relazioni, non si sostituisce né deve farlo alle imprese. Starà ai privati valutare se far nascere o meno questo progetto".
mc
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