"Gruppi appartamento", un progetto per dare una vita migliore a chi è in grave disagio psichiatrico e vive ai margini
Siamo abituati a vederli girare in centro malvestiti e sporchi, in preda al proprio disagio, che fanno il bagno nella fontana del Bacchino, che dormono o fanno i propri bisogni dove capita o che inveiscono contro i passanti. Ma il Comune di Prato non vuole voltarsi dall'altra parte ed intende dare una nuova possibilità a queste persone che vivono un grave disagio psichiatrico.
Si è svolta ieri la riunione congiunta delle Commissioni consiliari Sicurezza Urbana e Politiche Sociali, presiedute da Federico Tosoni e Roberto Baldi, sui casi di questo tipo presenti a Prato e sul loro inserimento in un percorso terapeutico. Hanno partecipato l'assessore al Sociale Dante Mondanelli, il direttore della Società della Salute Riccardo Poli e il direttore sanitario della Asl 4 Antonio D'Urso. Entrambe le Commissioni hanno valutato positivamente il progetto dei "Gruppi appartamento", su cui già l'assessorato di Mondanelli è al lavoro. In pratica una struttura residenziale che accoglie soggetti con bisogno terapeutico-riabilitativo, supportati da educatori, psichiatri e psicologi per agevolarne l'inserimento sociale e anche lavorativo. Il Comune ha già individuato tre immobili di sua proprietà da destinare al percorso, ma compete al Dipartimento di Salute mentale della Asl formulare il progetto e fornire il personale sanitario: «E' necessario che le istituzioni preposte alla cura della salute mentale e al controllo e alla sicurezza della comunità collaborino per dare una risposta territoriale certa all'emergenza pschiatrica e alla reale presa in carico dei disabili mentali» - ha detto Mondanelli. Al momento l'unica strada è infatti quella del Trattamento sanitario obbligatorio, che però non è risolutivo e termina al massimo dopo 72 ore: «Siamo favorevoli alla sperimentazione anche a Prato dei Gruppi di appartamento - hanno affermato i presidenti delle Commissioni Federico Tosoni e Roberto Baldi - Li riteniamo una soluzione percorribile sia per i soggetti affetti da disagio psichiatrico grave, che si sentirebbero parte di qualcosa, utili e non più emarginati, sia per la collettività, anche perchè una città che lascia a se stesse queste persone, che possono farsi del male o far male agli altri, non trasmette una buona immagine».
Un altro argomento affrontato dalla Commissione congiunta è stata la proposta avanzata dall'assessorato ai Servizi sociali alla Asl 4 di trasferire il Dipartimento di Salute mentale, attualmente in un immobile in affitto in via Torino, ad una sede più idonea: la proposta della struttura di via Roma, dove ha sede anche l'assessorato è stata giudicata dalla Asl non percorribile tecnicamente. L'assessore Mondanelli ha proposto però di riprendere in considerazione l'ipotesi dell'attuale palazzina della Polizia municipale, che apparirebbe preferibile alla struttura attigua all'ospedale dove ora si trovano le Malattie infettive, soprattutto per una questione di tempi, senza contare che questa collocazione andrebbe valutata nel più ampio ambito del riassetto urbanistico dell'intera area del vecchio ospedale. Trasferire il reparto della Salute mentale lì significherebbe infatti attendere che sia pronto il nuovo nosocomio, cioè non prima di due anni.
cb
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