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Comune di Prato

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16/11/2011 13:03
Censimento Ad oggi rientrato in Comune solo il 15% dei questionari, a fronte di 3.000 test ancora da ritirare

Censimento 2011, strada in salita con la comunità cinese

Nonostante le strutture e le risorse messe a disposizione dal Comune, i cinesi non si dimostrano collaborativi. Le azioni degli assessorati all’Innovazione e Censimenti e alle Politiche per l'Immigrazione per risolvere il problema

Nonostante le risorse e le strutture messe a disposizione dal Comune di Prato per agevolare i cinesi a compilare il censimento 2011, la comunità non si dimostra collaborativa e ad oggi i questionari restituiti via web e al centro di raccolta sono appena il 15%: l'Amministrazione comunale ha aperto 3 sportelli esclusivamente dedicati ai cinesi, con interpreti pagati dal Comune, ma le ore previste nel contratto di appalto si stanno esaurendo e non ci saranno quindi traduttori da utilizzare dopo la scadenza del 21 novembre per recarsi nelle case di coloro che non hanno restituito il questionario, come prevede la procedura. Un problema non da poco, perchè gli incaricati avranno difficoltà forse anche solo a farsi aprire e dovranno aiutarli a compilare il modulo senza un intermediario. 

Il numero di questionari che riguardano famiglie cinesi è oltre 4.500, corrispondenti a circa  13.000 cittadini cinesi. Non è pervenuto ad oggi il numero dei questionari restituiti alle poste, ma da un calcolo presunto sulla base delle percentuali fin qui rilevate si può ipotizzare che i test da ritirare presso gli indirizzi delle famiglie cinesi, perché non restituiti a nessuno,  siano oltre 3.000. «Avevamo richiesto la collaborazione della comunità cinese, che ci era stata assicurata dalla Console nell'incontro ufficiale presso la Prefettura di Prato, ente coordinatore del Censimento - dicono gli assessori all’Innovazione e Censimenti Anna Lisa Nocentini e alle Politiche per l'Immigrazione Giorgio Silli-  ma per ora i risultati sono stati scarsi. Voglio ricordare che rispondere al censimento è un dovere di ogni cittadino, non una libera scelta, e che ci sono pesanti sanzioni per chi non adempie: oltre alla multa, per gli stranieri vi è la perdita della residenza, a cui sono connessi servizi essenziali come il medico di famiglia e lo stesso permesso di soggiorno. Il Comune ha fatto tutto il possibile per agevolare la comunità cinese, ma adesso non può permettersi di spendere altre risorse per affiancare altri interpreti agli operatori. Va poi detto che le altre comunità straniere presenti a Prato hanno dimostrato maggiore partecipazione e senso civico». Un esempio è la comunità senegalese, che  ha organizzato un proprio centro di assistenza per aiutare i connazionali.

Due le linee di azione che gli assessorati all’Innovazione e Censimenti e quello alle Politiche per l'Immigrazione intendono seguire per risolvere il problema: insistere presso il consolato cinese affinché mantenga l'impegno di inviare dei volontari o di organizzare dei centri di assistenza, come hanno fatto appunto altre etnie, ed avvisare la popolazione cinese che d'ora in avanti non potrà più contare su sportelli dedicati, ma che gli interessati dovranno presentarsi con una persona che conosca l'italiano. Questo avviene già all'Asl, che ha provveduto ad affiggere ai propri sportelli questa raccomandazione.

cb

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