"Divorzio all'italiana", terzo appuntamento con CinemaItalia
Prosegue con successo CinemaItalia, la rassegna promossa dall’assessorato alla cultura del Comune in collaborazione con la Scuola di cinema Anna Magnani per raccontare gli ultimi 50 anni di storia del cinema italiano e in qualche modo l’Italia.
Il terzo appuntamento, lunedì 21 novembre alle 21,15, al cinema Terminale ad ingresso gratuito, è con il capolavoro di Pietro Germi “Divorzio all'italiana” (1962).
Stanco della moglie e invaghito di una cugina sedicenne, un barone siculo induce la consorte al tradimento e poi la uccide. È condannato a una pena minima per "delitto d'onore" e può sposare la cugina. Se c'è un'arte che nasce dall'indignazione, questo film le appartiene. Moralista risentito, Germi carica qui i suoi livori di un humor nero, di una amara e invelenita buffoneria che trova negli interpreti, soprattutto in Marcello Mastroianni, il suo sfogo. Oscar per la sceneggiatura a Ennio De Concini, Alfredo Giannetti e allo stesso Germi e premio della migliore commedia a Cannes.
La rassegna CinemaItalia rientra nel progetto ‘Il Cinema in centro’ promosso dall'assessorato alla cultura del Comune per valorizzare le sale nel cuore della città ed è un ulteriore tributo ai 150 anni dell’Unità d’Italia, dopo il successo della rassegna della scorsa primavera sui film che hanno descritto l’epopea del Risorgimento. Tutti i lunedì sera fino al 30 gennaio (sempre alle 21.15 al Terminale, con ingresso libero) saranno di scena i grandi registi italiani che con loro film hanno saputo raccontare in modo magistrale la storia italiana più recente.
L'ultimo appuntamento di novembre è per il 28 con "L’eclisse" (1962) di Michelangelo Antonioni, fredda analisi dell’instabilità dei rapporti d’amore. Il 5 dicembre toccherà a “Le mani sulla città” (1963), il film di Francesco Rosi di denuncia della corruzione e degli scempi urbanistici perpetrati negli anni Sessanta, il 12 dicembre a “I pugni in tasca” di Marco Bellocchio (1965), testimonianza di un disagio giovanile che di lì a poco sarebbe esploso nel Sessantotto, il 19 dicembre a “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri (1972) sui temi della lotta di classe e dell’”autunno caldo”.
Info: portalecultura.comune.prato.it
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