Trovato il pirata della rotonda di via Machiavelli
E' stato individuato il pirata della strada che, la notte del 6 luglio scorso, alla guida di un'auto, aveva travolto un giovane pratese su un ciclomotore alla rotonda con via Machiavelli, dandosi poi alla fuga. Il responsabile dell’incidente è risultato un giovane marocchino, clandestino, H.N., per il quale ora sono scattate la denuncia per furto e per omissione di soccorso.
"Il mio plauso più sincero - ha dichiarato l'assessore alla Sicurezza Aldo Milone - alla Polizia municipale che ha lavorato insieme al comando provinciale dei Carabinieri per l'individuazione di questo pirata, autore di un fatto estremamente grave che suscitò molto clamore in città vista anche la giovane età del ragazzo coinvolto. Questa è la dimostrazione del grado di professionalità raggiunto dagli agenti della Polizia municipale, che da due anni si stanno distinguendo in ogni campo, dalla lotta all'illegalità alla sicurezza stradale e questo ultimo intervento ne è la dimostrazione".
La Polizia municipale rintracciò poco dopo l'incidente l’auto coinvolta, un’Audi A8 nera con targa rumena, ma non il conducente.
Il proprietario dell’auto, sentito dagli agenti dell’ufficio sinistri, dichiarò che la macchina gli era stata rubata da una persona di etnia nordafricana che, la sera prima dell’incidente, si era introdotta nel proprio appartamento, rubando le chiavi. La storia è sembrata dall'inizio inverosimile e mancavano riscontri oggettivi, ma le ricerche sono continuate senza abbandonare alcuna pista.
I riscontri mancanti sono stati raccolti dagli investigatori della Polizia municipale, anche grazie alla stretta collaborazione tenuta tra l’unità Sinistri stradali ed il Comando Provinciale dei Carabinieri a cui si era rivolto un testimone.
Ad incastrare il giovane marocchino non è emersa solo questa nuova testimonianza, ma si sono aggiunti anche l’acquisizione di un filmato di una telecamera di sorveglianza che, la sera del furto, ha inchiodato H.N. alle sue responsabilità ed un’intensa attività di riscontro sui tabulati telefonici di tutti i coinvolti.
La versione del proprietario dell’auto, all’inizio apparentemente poco credibile, si è rivelata quindi vera.
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