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Comune di Prato

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19/01/2012 10:39
Pala dell'udienza Cultura Beltrame: “Una preziosa occasione per promuovere il patrimonio artistico della città”

Filippino, a Roma 140mila visitatori

Grande successo per la mostra sul pittore pratese, con tre dipinti della collezione del Civico che da lunedì tornano in San Domenico

Oltre 140mila visitatori per la mostra "Filippino Lippi e Sandro Botticelli nella Firenze del '400", che si è appena conclusa alle Scuderie del Quirinale di Roma. Un successo davvero lusinghiero per l’esposizione di cui il grande pittore pratese è stato il protagonista e che è servita a far conoscere meglio le sue opere al grande pubblico. In mostra c’erano anche tre dipinti della collezione del Civico, che stanno per tornare a Prato: oggi la conservatrice del Museo Maria Pia Mannini sarà a Roma per seguire le operazioni di rientro e da lunedì 23 gennaio le tre opere saranno di nuovo visibili al Museo di Pittura murale in San Domenico. Si tratta della Madonna col Bambino e i Santi Stefano e Giovanni Battista, dipinto più noto come la Pala dell'Udienza, della Predella con le scene dell'infanzia di Gesù, e del prezioso Crocifisso acquisito per iniziativa del sindaco Cenni nel gennaio del 2010, a un’asta a New York.

«La mostra delle Scuderie del Quirinale è stata un’ottima occasione di promozione del nostro territorio e del suo patrimonio artistico – è il commento dell’assessore alla cultura Anna Beltrame –, ha dato lustro a Prato e alla collezione del Museo Civico, che contiamo di riaprire nel 2013, dopo tanti anni di chiusura. Un tale successo di visitatori è motivo di soddisfazione e di orgoglio anche per la nostra città». Nato a Prato verso il 1457 dalla relazione clandestina di Fra Filippo Lippi con la monaca Lucrezia Buti, Filippino fu un artista di primissimo livello, cui il Vasari riservò parole di elogio per il "tanto ingegno" e la "vaghissima e copiosa invenzione". Allievo, collaboratore e quindi rivale di Botticelli, il pittore pratese fu artista eclettico e versatile. La mostra di Roma ha presentato al pubblico i suoi circa trentaquattro anni di attività, proficui come pochi altri, per quantità e qualità di opere: dalle tavole agli affreschi, ai raffinati disegni su carte colorate. La Predella era la prima opera del percorso espositivo, alla Pala dell’Udienza e al Crocifisso era riservato una collocazione di grande prestigio.

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