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Comune di Prato

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21/01/2012 12:44
Milone Sicurezza Dichiarazione dell'assessore alla Sicurezza Aldo Milone

"Caro Longo non potevi usare peggiore esempio per i nostri giovani"

Milone: "Anche i nostri giovani sarebbero bravi imprenditori se potessero comportarsi come la maggior parte dei titolari di aziende straniere, in particolar modo orientali"

In riferimento ai dati forniti dal presidente della Camera di Commercio, Carlo Longo, sull'imprenditoria straniera presente nel territorio pratese l'assessore alla Sicurezza Aldo Milone dichiara quanto segue:

"Mi ha colpito negativamente la dichiarazione del presidente Longo con cui esorta i giovani pratesi a prendere come esempio i coetanei stranieri, soprattutto cinesi, e ad avere la loro dinamicità. Vorrei rammentare a Longo che anche i nostri giovani saprebbero aprire nuove attività ed essere bravi imprenditori se potessero comportarsi come la maggior parte dei titolari di aziende straniere, in particolar modo orientali. Ovvero evadendo le tasse statali e comunali, la Tia e sfruttare i clandestini, occupare lavoratori al "nero" (non versando le ritenute fiscali e i relativi contributi INPS) e chiudere le aziende dopo due anni per evitare i controlli fiscali. Sono convinto che tantissimi pratesi, con le stesse modalità, avvierebbero nel nostro territorio nuove attività e creerebbero nuovi posti di lavoro. Inoltre voglio ricordare che, soprattutto nel Macrolotto 1, area del Pronto Moda cinese, dove alcuni esponenti politici affermavano che i titolari di quelle aziende siano i più corretti sotto l'aspetto fiscale, da un'analisi condotta con Equitalia, è emerso che sulle auto (circa 80) di proprietà dei predetti titolari ci sono fermi amministrativi per tasse non pagate per un ammontare di circa 2 milioni di euro. Quindo, caro Longo, non potevi usare peggiore esempio per i nostri giovani. Inoltre, ti sei mai chiesto da quali canali provengono le enormi disponibilità economiche con cui questi giovani rampanti orientali avviano nuove aziende e comprano auto di lusso? Tutti sappiamo, come in questo momento storico, sia così difficile aprire nuove imprese o addirittura tenerle in vita anche perchè gli stessi istituti bancari non stanno dimostrando un certa disponibilità a finanziare i giovani che intendono avviare un'attività imprenditoriale. Anzi, credo sia noto a tutti che gli istituti negano a chi ha già un'attività avviata fidi bancari, o addirittura li revocano alla minima difficoltà dell'azienda stessa".

96/12

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